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Appio Latino San Giovanni / Via Appia Nuova, 197

Vaso giù da un balcone: "Abbiamo sentito l'urlo della mamma e visto Christian in un lago di sangue"

Un quartiere sotto shock che ancora non ci crede. Davanti al civico 197 mazzi di fiori e biglietti scritti a mano dai passanti salutano Christian

Un vaso di coccio precipitato giù dal sesto piano, in pochi secondi, e finito dritto sul cranio del piccolo Christian. Accasciato in una pozza di sangue tra le grida disperate della madre e gli occhi increduli dei passanti l'ambulanza ha portato il ragazzo di corsa all'ospedale. Vani i tentativi di salvarlo. Non ce l'ha fatta ed è morto poco dopo l'arrivo al San Giovanni. E' successo ieri pomeriggio in via Appia, a pochi metri da piazza Re di Roma. Un tragedia difficile da credere che i residenti del quartiere faticano a raccontare.   

Colpito in testa da un vaso in Via Appia: morto 13enne



"L'abbiamo sentito tutti l'urlo della mamma e i pianti soffocati, poi ci siamo affacciati alle finestre e abbiamo visto il lago di sangue". Così un'abitante di via Appia 197, la palazzina a Re di Roma dove si è consumata la tragedia e dove, il giorno dopo, non mancano mazzi di fiori a ricordare il giovane, giovanissimo, Christian. Fiori e condoglianze scritte dai passanti. "Angelo innocente, 'in un batter d'ali'...sei volato lassù, riposa in pace" e ancora  "Un papà che saluta un figlio morto per la crudeltà di non voler rispettare delle regole, con buon senso e rispetto oggi saresti ancora qui". Si parla di colpe e di responsabilità, di quel vaso caduto non si sa ancora come, ma, per i più, "non è il momento di dare colpe o di fare i giustizieri, c'è un drammatico lutto in corso che va rispettato". Tra l'altro, al momento, secondo quanto si apprende da ambienti investigativi, non ci sarebbero indagati, e, stando alle prime ricostruzioni, il vaso sarebbe caduto dal sesto piano.

"Siamo rimasti tutta la notte svegli, la polizia è entrato in tutte le case e ha guardato ogni minimo particolare per capire da dove fosse caduto il vaso. Io non ne avevo sul balcone" racconta una signora del quinto piano che a un capannello di passanti il giorno dopo spiega cosa è accaduto. Sì perché molti non lo sanno, si fermano, chiedono, e rimangono scioccati. "Io stavo a venti metri dal bambino, ero dietro di lui" le fa eco un'altra donna. "Pensa, potevi esserci tu al suo posto". E invece c'era lui, un ragazzino di 13 anni, con la mamma, "stava andando a comprare le scarpe da ginnastica".

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