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Il fiume sacro di Roma è una discarica. Cittadini in pressing sulla regione: “Serve monitoraggio”

"Mail bombing" per chiedere controlli ed eliminazione scarichi che inquinano l’Almone

Monitoraggio del fiume e controllo ed eliminazione degli scarichi inquinanti. E’ questo che rivendicano i cittadini che, da qualche giorno, stanno subissando di email la regione Lazio.

Cosa fare per l'Almone

L’iniziativa è stata lanciata dal comitato per la Caffarella.  “A seguito delle presentazioni del libro ‘spiccioli di natura’ ci avete chiesto cosa potevate fare contro l’inquinamento del fiume Almone” ha spiegato Rossana De Stefani, presidente del comitato per la Caffarella “poiché la Regione non ha ancora mantenuto gli impegni presi, abbiamo pensato di sollecitare il presidente Nicola Zingaretti e l'assessora all'Ambiente Roberta Lombardi con un massiccio invio di e-mail”.

L’Almone, il terzo fiume della capitale, dagli antichi romani era considerato un fiume sacro e la sua storia s’intreccia a quella della fondazione di Roma. Rappresenta inoltre l’asse idrico principale dei due parchi regionali dei Castelli Romani e dell’Appia Antica. A dispetto però della sua storia, e delle richieste d’attenzione che alcuni volontari del comitato gli hanno tributato, il fiume è ridotto ad essere una discarica.

Il cattivo stato delle acque

A febbraio ne sono infatti state campionate le acque e dalle analisi condotte da Arpa è risultata esservi nel fiume una forte presenza di batteri fecali. I cittadini hanno poi comparato gli altri dati emersi, con i cosiddetti “macrodescrittori” quali l’ossigeno disciolto, l’azoto ammoniacale, l’azoto nitrico ed il fosforo totale. “Questi dati ci forniscono un quadro preoccupante dello stato di inquinamento dell’Almone – ha sintetizzato il comitato – secondo la classificazione di qualità si ottiene infatti uno stato ‘cattivo’ della sue acque” vale a dire il valore peggiore in una scala articolata su cinque livelli (livello: elevato-buono-sufficiente-scarso-cattivo).

Le richieste inoltrate alla regione

Il "cattivo" stato delle acque dell'Almone, potrebbe risentire del fatto che sia stato condotto un solo campionamento. Ed è per questo che i cittadini che stanno scrivendo alla regione. Per chiedere, di “intraprendere l’iter per l’inclusione di specifici tratti del fiume Almone nel servizio pubblico di manutenzione” come era stato del resto richiesto in un provvedimento votato tre anni fa dal consiglio regionale. Nelle email indirizzate all'ente governato da Zingaretti, si chiede inoltre di inserire l'Almone tra i fiumi oggetto di monitoraggio della regione Lazio. Consentirebbe di analizzarne con più frequenza le acque che, dai pochi dati per ora disponibili, sembrano tutt'altro che cristalline.

 
 

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