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Via Tiberina: un’unica utenza idrica per centinaia di persone e oltre sessanta case

Un unico allaccio alla rete idrica pubblica, un unico contatore, un unico contratto. E’ questa la situazione in cui vivono centinaia di persone, per più di 60 unità immobiliari, nel tratto della via Tiberina che va dal civico 92 al 130

tiberinaDa poco più di un anno a questa parte è stato istituito un supercondominio, fra le varie unità immobiliari allacciate all’unica utenza idrica, al fine di gestire i rapporti con l’Acea, nonché fra quanti si approvvigionano dalla medesima fonte. Il supercondominio ha ottenuto la voltura del contratto relativa all’utenza, per anni rimasta in capo alla stessa società agricola, ed ora agisce nell’interesse di quanti risiedono fra il civico 92 ed il 130 di via Tiberina.

Da un lato il nuovo ente rappresenta l’interlocutore delle istituzioni (Acea e Comune) sui problemi della zona, dall’altro si occupa della riscossione di quanto dovuto, dai singoli condomini, per l’uso dell’acqua. «E’ indispensabile che vi sia un soggetto titolato a richiedere il pagamento della bolletta nonché ad agire per vie legali qualora non vi sia risposta positiva da parte dei debitori: per questo è stato costituito il supercondominio» ci spiega Germana Burgarella, amministratore dello stesso. I rapporti fra condomini, infatti, sono del tutto irrilevanti per l’Acea, la quale è parte di un unico contratto (ora intitolato al supercondominio) per un’unica utenza: a tot consumo corrisponde tot euro di bolletta. La divisione dei costi, allora, è fatta alla meno peggio dagli stessi condomini, che hanno approntato un sistema di contatori interni, dalla cui lettura dipende la distribuzione degli oneri.

«Rimettere ad un privato il ruolo di esattore, senza le garanzie che sono proprie solo di un rapporto con la pubblica autorità, rende estremamente opinabile il risultato perseguito, mentre a volte proprio impossibile far fronte alle richieste dell’Acea» prosegue Burgarella. «In quanto privato, il supercondominio non dispone di quell’autorità che caratterizza un soggetto quale Acea: ogni azione nei confronti di chi non paga è più lenta, né sarebbe possibile interrompere l’approvvigionamento dell’acqua, cosa che potrebbe disporre il soggetto erogatore del servizio».

Il completamento della rete idrica. Attualmente il collegamento idrico è garantito da tubature risalenti agli anni 60, ai tempi della prima lottizzazione dell’area, che collegano il contatore pubblico, situato a ridosso della rampa d’accesso alla Flaminia, fino al civico 92 e seguenti. Le tubature sono private e non soggette ad interventi manutentivi da parte dell’Acea. Vecchie tubature, quindi, che perdono, non garantiscono la qualità del servizio e che difficilmente possono essere riparate: la loro posizione proprio sotto la Tiberina rende estremamente complicata ogni attività di recupero, che richiederebbe una pletora di autorizzazioni amministrative. I lavori di completamento della rete idrica pubblica, iniziati negli anni 90, si sono infatti interrotti a cause del rinvenimento di reperti archeologici. Il nuovo sistema di tubature, realizzato parallelamente alla via Tiberina, è quasi completo: manca solo un tratto di 300 metri, tra il civico 92 e 116°, nel quale è stata rinvenuta una villa romana tardo-antica, la quale è costata tuttavia l’interruzione dei lavori.

«Se i lavori fossero terminati – spiega Burgarella – ora sarebbe garantito un allaccio alla rete pubblica per ogni unità immobiliare, con autonomo contatore e singola bolletta. Esistono, tra l’altro, delle pronunce dell’autorità comunale a favore della conclusione di questa tipologia degli interventi. Da ultimo l’ordinanza del sindaco n. 92 del 2007, con la quale si ordinava la prosecuzione dei lavori per l’allaccio idrico per i fabbricati ricadenti in determinate aree, tra cui, per l’appunto, la via Tiberina. Lo richiede la necessità di prevenire pericoli all’igiene pubblica, salute e incolumità dei cittadini, dichiara il sindaco nell’ordinanza. Speriamo – conclude Burgarella – che si possa trovare un accordo fra Acea e Comune per una celere conclusione dei lavori».

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