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XV Municipio, tirocini lavorativi per famiglie in difficoltà e percettori di reddito di cittadinanza

Avviata un'indagine di mercato per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di persone seguite dai servizi sociali

Inserire nel mondo del lavoro persone fragili ed in difficoltà. È questo il fine ultime dell’iniziativa realizzata dal XV Municipio, che ha avviato un’indagine di mercato per conoscere gli operatori interessati per partecipare poi alla gara per l’affidamento del progetto che avrà una durata di 12 mesi e con un costo complessivo di 69 mila euro. 

Popolazione nel XV Municipio, dati sottostimati sui cittadini stranieri

Nella relazione tecnico-illustrativa del progetto si scatta una fotografia importante di quella che è la situazione delle famiglie “fragili” del territorio. Il progetto, infatti, si inserisce in un contesto territoriale dove ci sono 160 mila residenti di cui 31 mila stranieri, dati sottostimati, si legge nella relazione, se si tiene conto della popolazione straniera irregolarmente residente.

Negli ultimi anni è stato registrato un incremento degli accessi al servizio sociale per richiedere interventi di sostegno al reddito. Dall’anno 2017, con l’avvio del SIA (Sostegno Inclusione Attiva) e successivamente con il REI (Reddito di Inclusione) e ora RDC (Reddito di Cittadinanza), molti nuclei familiari “sono stati avviati in percorsi di inclusione”. 

Gli effetti della pandemia sul mondo del lavoro

Il progetto sperimentale di Inclusione socio-lavorativa è stato attivato tre anni fa. Negli ultimi due anni “la pandemia ha accentuato le fragilità della popolazione residente, in particolare di quella fascia della popolazione che viveva già in condizioni di precarietà lavorativa ed abitativa e che si è trovata costretta a ricorrere all’aiuto dei Servizi Sociali, anche per l’accesso a beni di prima necessità”.

L’arrivo della pandemia, poi, ha fatto il resto. Nonostante questo alcune iniziative come i “job club”, i percorsi di orientamento ed affiancamento, gli spazi personalizzati per la motivazione alla ricerca del lavoro, l’attivazione di ricerca di aziende e la formalizzazione di convenzioni per l’attivazione di tirocini lavorativi hanno dato buoni risultati, ma non sufficienti.

Dopo i tirocini il 16% delle persone coinvolte ha avuto un lavoro


Ora, con questo progetto, si vuole riprendere con l’attivazione di tirocini lavorativi che portino poi ad un’assunzione. Nell’ultimo anno sono stati coinvolti in totale oltre 230 nuclei familiari, tra percorsi individuali di orientamento lavorativo e incontri di job club a favore di beneficiari di reddito di cittadinanza. A seguito dei tirocini attivati lo scorso anno “si è avuta una percentuale di assunzione di circa il 16%, sebbene questo dato sia stato negativamente condizionato dal fatto che diversi tirocini a cui non è seguita l’assunzione sono stati svolti in settori fortemente colpiti dalla pandemia”.


Tra le iniziative principali previste del progetto c’è l’attivazione di ricerca di aziende interessate per la formalizzazione di minimo “8 convenzioni per l’attivazione di tirocini lavorativi” e l’attivazione di almeno “20 tirocini lavorativi con tutoraggio per € 450 mensili (importo massimo previsto per tirocini part time) per tre mesi ciascuno, previa valutazione dell’occupabilità”. 
 

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