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Valle Muricana tira le orecchie ad Ama: "Isole ecologiche? Viaggi a vuoto e disservizi"

La lettera del Comitato Karol Wojtyla alla Municipalizzata: "La scarsa funzionalità dei centri di raccolta rischia di ingrossare le fila degli incivili e il numero delle discariche abusive"

Una città sommersa dai rifiuti che gli impianti non riescono a smaltire con pure la sospensione temporanea del ritiro degli ingombranti a domicilio a dare l'alibi agli incivili che, invece di prendere l'auto e conferire i diversi materiali nelle isole ecologiche, scelgono angoli nascosti, e talvolta nemmeno troppo, per abbandonare elettrodomestici, infissi, vecchi mobili e quant'altro. 

Ma spesso pure la buona volontà di coloro che scelgono la strada giusta, ossia quella dei centri di raccolta, viene messa a dura prova con i cittadini a scontrarsi con disservizi e viaggi a vuoto.

Situazioni comuni e note che il Comitato di Quartiere 'Karol Wojtyla' di Valle Muricana ha deciso di riportare all'attenzione di Ama attraverso una testimonianza diretta tesa a sottolineare la scarsa funzionalità delle isole ecologiche, "tassello importante - sottolineano dal CdQ - nella raccolta mirata dei rifiuti". 

"Sono tre settimane che giro con alcuni pannelli di legno provando a conferirli ripetutamente in via Battistini, Olgiata e Acqua Acetosa dove sistematicamente le persone vengono respinte soprattutto quando devono consegnare il legno" - scrive il presidente Erminio D'Agostino lamentando i container colmi in ogni struttura Ama citata.

"Come rappresentante del mio quartiere e come cittadino non posso accettare che un unico gestore (Ama) deputato alla raccolta e al trattamento dei rifiuti crei disagi a un'intera città costringendo le persone più 'scaltre' a disperdere i materiali in zone inappropriate".

E a Valle Muricana lo sanno bene con quell'ex capolinea dello 035 periodicamente preso d'assalto dagli incivili e trasformato in una discarica a cielo aperto. 

Da qui la richiesta alla Municipalizzata di farsi portavoce presso Roma Capitale del "gravissimo disservizio": "Ancora più grave - prosegue D'Agostino - se si considera che i container per il legno risultano pieni già dal lunedì mattina scoraggiando - sottolinea il presidente del Karol Wojtyla - soprattutto coloro che si avvicinano per la prima volta alle isole ecologiche e che, non trovandole funzionali, potrebbero andare ad ingrossare le fila di chi 'per cause di forza maggiore' abbandona con disinvoltura ogni genere di rifiuto". 

Nel Municipio XV, con l'attuale e si spera momentaneo stop ai container mobili di Ama che tanto bene avevano funzionato nei tre anni passati, l'unico centro di raccolta che rimane è quello de La Storta deputato ad accettare solo ingombranti, calcinacci, batterie al piombo, pile, cartoni, sfalci e potature. Troppo poco per un territorio da 186 kilometri quadrati di estensione e quasi 160mila abitanti. 

"Un'isola ecologica poco funzionale per soddisfare le necessità della cittadinanza" - conclude D'Agostino nella sua lettera ad Ama sui "gravissimi disservizi" nei centri di raccolta. 

Un monito dunque alla Municipalizzata che, in attuazione di una delibera dell'ex Commissario Tronca, riceverà da Roma Capitale 32 aree in comodato d'uso nelle quali l’azienda potrà realizzare strutture di servizio, sedi a supporto della raccolta differenziata e nuovi Centri di Raccolta.

Due quelle previste nel Quindicesimo con Cerquetta e Santa Cornelia in pole position per ospitarle nonostante la vecchia amministrazione del Municipio avesse indicato - "attraverso un percorso consapevole e partecipato" - come idonee altre aree nei pressi di Cesano, Osteria Nuova e Saxa Rubra.

Insomma i nuovi centri di raccolta arriveranno: quando e dove, con un braccio di ferro tra territori e Comune che probabilmente animerà i prossimi mesi, ancora non si sa. Intanto i cittadini dovranno accontentarsi di quelle esistenti senza, spinti da pigrizia o esasperazione, cadere nella tentazione di abbandonare i rifiuti dove capita. 

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