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Nuovo campo a Roma Nord, River non idoneo: "Rischio 400 rom per strada"

Inidonea l'unica offerta pervenuta per l'accoglienza delle 120 famiglie del River che puntava a farle rimanere in via Tenuta Piccirilli. Tolli: "Davanti a bando ambiguo Cinque Stelle non hanno pensato ad alternative: la Sindaca batta un colpo"

Il nuovo campo rom di Roma Nord non sarà ancora il Camping River di via Tenuta Piccirilli: il Dipartimento Politiche Sociali ha valutato come "inidonea" l'offerta ricevuta dalla Cooperativa Isola Verde che già da anni gestisce il campo di Prima Porta. 

A mancare nell'offerta progettuale una puntuale descrizione delle unità abitative, dell'articolazione delle stesse, del relativo numero di posti disponibili in ciascuna. "Non si evince inoltre la presenza di accessori quali area condizionata e acqua calda" - si legge nel documento. Mancanze che dunque non hanno permesso alla Commissione di poter valutare la reale disponibilità di unità abitative in coerenza con quanto richiesto dal Capitolato. 

Ma non solo. L'offerta è risultata scarsamente rispondente a quanto richiesto nel Capitolato con pure l'assenza delle modalità attraverso le quali utilizzare i fondi messi a disposizione dall'Amministrazione per il finanziamento di borse di lavoro. A mancare anche un programma definito della formazione del personale e di un sistema efficace di monitoraggio. Molte delle offerte migliorative, agli occhi della Commissione, sono risultate poi "generiche e prive di elementi a supporto di quanto rappresentato". 

Da qui l'inidoneità dell'offerta della Cooperativa Isola Verde con il servizio, quello del Camping River, attualmente affidato in regime di prolungamento tecnico, che giungerà in scadenza il prossimo 30 giugno.

Tra qualche settimana dunque le 120 famiglie del River dovranno abbandonare le unità abitative ai margini di via Tenuta Piccirilli per una destinazione ancora incerta: quella di Isola Verde era infatti l'unica offerta pervenuta a Roma Capitale in risposta alla ricerca di un'area attrezzata per accogliere i circa 400 rom del campo di Prima Porta

"Sarebbe stato difficile giustificare un esito differente, erano troppe le cose che non andavano. In questi mesi abbiamo evidenziato molti dubbi sulla legittimità del provvedimento, tagliato su misura per mantenere in piedi il River, e sulla fragilità urbanistica e ambientale del contesto nel quale il River è inserito, caratterizzato perlopiù da edilizia ex abusiva, mai recuperata per via dell’altissimo livello del rischio idraulico connesso all'estrema vicinanza del Tevere" - ha fatto notare Marco Tolli, responsabile territorio del PD di Roma, tra quelli a sollevare dubbi e perplessità su presunti profili di illegittimità del bando emanato.

"Va ricordato che l’amministrazione Alemanno aveva investito ingenti risorse per la ristrutturazione del River, destinato ad essere uno dei 13 campi previsti dal piano nomadi (di cui 7 esistenti e 6 da realizzare). Tutti elementi che rendevano la selezione pubblica una farsa" - non usa mezzi termini il Democratico che non risparmia critiche all'amministrazione Cinque Stelle. 

"Queste cose le abbiamo dette in tempi non sospetti, dentro e fuori le istituzioni. Sarebbe il caso di ricordare che il bando è in giro da un anno e l’attuale amministrazione ha avuto a disposizione tutto il tempo necessario per evitare la situazione di grande incertezza che si apre ora" - ha fatto notare Tolli. 

L'accusa ai Cinque Stelle è quella di non aver fatto nulla davanti ad un bando ambiguo che difficilmente avrebbe potuto riconfermare una soluzione inadeguata.

"Ora siamo a ridosso della scadenza della concessione del River e l’amministrazione deve trovare urgentemente una soluzione che eviti che oltre 400 persone vengano buttate per strada. Il tempo delle chiacchiere è finito, il Sindaco Raggi - l'appello di Tolli - batta un colpo". 
 

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