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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La storia di Iole, salvata dalla solidarietà: per anni ha vissuto in un camper tra marana e ferrovia

La donna, a 71 anni, ha finalmente accettato di trasferirsi in una casa di cura del Comune: a supportarla nel tempo i vicini di casa e le associazioni del territorio

Dalla vita in un camper logoro e angusto accostato in un angolo di periferia, tra le rotaie del treno e la marana, all’accoglienza in una delle case di riposo del Comune. 

Iolanda: “salvata” dalla rete sociale di periferia

E’ la storia di Iolanda, per tutti Iole, che dopo anni ha detto addio a quel mezzo che per lei ha rappresentato tutto: un rifugio sicuro e allo stesso tempo una scelta dolorosa, la solitudine ma anche la scoperta di un vicinato pronto a supportarla e di una rete sociale che non l’ha mai lasciata sola fino alla scelta di cambiare e di darsi una nuova possibilità. A 71 anni. 

Iole: una storia di riscatto e solidarietà 

Si perchè quella di Iole è una storia di riscatto e solidarietà che arriva dalla periferia estrema di Roma nord. Nel corso del tempo anche i vicini di casa hanno rappresentato quella rete sociale che nella quotidianità ha consentito a Iole di non sentirsi sola, soprattutto di notte. Porte per lei sempre aperte, pasti caldi, sigarette e ricariche per il telefono. “Siamo grati alla cittadinanza di Prima Porta che ha instaurato una relazione tra senza fissa dimora e ‘vicini di casa’.” - ha detto a RomaToday l’assessora alle Politiche Sociali del Municipio XV, Agnese Rollo, che grazie ad una residente del quartiere è venuta a conoscenza della storia di Iole. E’ servito un lungo lavoro per far sì che la donna lasciasse il suo camper. Mesi durante i quali istituzioni e associazioni, tra tutti ‘I poveri al centro’ e il comitato del municipio 15 della Croce Rossa Italiana, si sono impegnati per instaurare un rapporto di fiducia.

Le visite, le cure e l’accoglienza nelle strutture del Comune

“Basti pensare che sono serviti giorni e giorni di frequentazione e il grande aiuto dall'assistente sociale municipale Rossella e della Sala Operativa Sociale, perchè Iole si fidasse e andasse a farsi una doccia dopo tanto tempo. Poi piano piano nei mesi le varie visite in ospedale e con il supporto di Francesco Matricardi dell’associazione I Poveri al centro si è andati avanti con i vari approfondimenti clinici. Nessuno l'ha mai lasciata sola e i volontari della Croce Rossa Italiana - Comitato Municipio 15 di Roma hanno continuato a seguirla. L'Assessora capitolina Barbara Funari e i suoi uffici, insieme a quelli del Municipio XV, hanno lavorato tutti verso la stessa direzione. Una grande rete, una vera famiglia”. Da li l’approdo nelle strutture di accoglienza di Roma Capitale. 

L’addio di Iole al camper

Nei giorni scorsi per Iole è arrivato il giorno di raccogliere dal camper gli ultimi effetti personali. “Qualche vestito, un bastone del padre e un paio di scarpe della comunione del figlio, alcuni tra i ricordi di una vita che inizia finalmente un nuovo capitolo verso il recupero della dignità” - ha scritto Rollo. Il mezzo sarà rimosso e l’intera area riqualificata. Intanto Prima Porta fa il tifo per Iole, per la sua rinascita. E poco più avanti c’è da salvare anche Sergio, con i suoi gatti e i suoi cani. 

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