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Prima Porta Prima Porta / Via Tenuta Piccirilli

Nel campo rom chiuso da Raggi ancora centinaia di persone: al River è emergenza sociale

Baracche tra detriti, assenza di servizi e scarso igiene. Monta la protesta contro la "cittadella rom", i residenti: "Condizioni famiglie strumentalizzate per improbabili progetti"

I moduli abitativi irrecuperabili distrutti davanti alle famiglie sgomberate, una cinquantina da poter riutilizzare nastrati e portati altrove: così il Camping River, il campo rom di via della Tenuta Piccirilli "chiuso" dal Campidoglio lo scorso 30 giugno, si è trasformato in un terreno arido costellato di detriti e pochi bungalow risalenti all'epoca del campeggio. 

Da villaggio della solidarietà a cittadella della disperazione

Un ex villaggio della solidarietà ad oggi cittadella della disperazione. Circa duecento le persone che, non avendo trovato un'alternativa percorribile con il Piano Rom e non avendo accettato l'assistenza del Comune per non separare il proprio nucleo familiare (mamme e bambini da una parte, uomini dall'altra), sono rimasti ai margini della Tiberina.

In una vera e propria tendopoli abusiva sotto le finestre dei residenti di via della Tenuta Piccirilli: una baraccopoli senza servizi, niente acqua o energia elettrica, condizioni igieniche disastrose.

River, il Campidoglio se ne lava le mani e distrugge le casette. I rom: "Trattati come animali"

Nuove baracche intorno a Prima Porta

"L'amministrazione ha in parte demolito e in parte delocalizzato i moduli abitativi al fine di smaterializzare ogni forma di presenza istituzionale sull'area. Per ragioni di sicurezza è rimasto solo il pattugliamento da parte della Polizia Locale. Non si era mai vista una cosa del genere: attraverso le sue azioni il governo della città si è reso responsabile di una nuova emergenza sociale. Siamo al paradosso: il nuovo corso prevede che le nostre istituzioni non siano più impegnate a mitigare i contrasti e a migliorare le condizioni di vita delle persone, ma che lavorino, invece, per demolire certezze e speranze. Dopo la cura Raggi a Prima Porta è aumentata la disperazione e ogni giorno sorgono nuove baracche" - denuncia Marco Tolli, dirigente del Pd di Roma.

Forza Italia attacca: "Da Raggi solo un pastrocchio"

Una critica trasversale quella al Piano Rom e alla gestione del River targata Raggi. "E' impensabile, prevedere la chiusura di un campo nomadi limitandosi alla rimozione dei moduli abitativi, di proprietà comunale, e al distacco delle utenze, senza affrontare il problema degli occupanti fino in fondo. Ormai e' evidente come il 'pastrocchio' combinato in questi mesi dal M5S stia creando una nuova emergenza" - incalza Giuseppe Mocci, consigliere di Forza Italia in XV invitando il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a visitare il River e "provare con mano il fallimento del nuovo piano della Giunta Raggi per il superamento dei campi rom". 

Aqua: il progetto della cittadella rom sul Tevere

Un'emergenza, quella del River, con all'orizzonte il progetto della Seges srl per la realizzazione di una cittadella rom sul terreno del campo: edifici fissi in legno, aree per attività sportive, uffici, corsi di formazione, aree verdi e piazze. Questo quanto la società propone al Comune per trasformare il River in 'Aqua'. 

Ma sulla cittadella rom è già scontro con i residenti che ricordano come l’area dove sorge il River sia stata definita dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, area a rischio esondazione del Tevere, nonché “cassa di espansione” delle piene. Li poi il Piano Regolatore Generale ha apposto il vincolo di inedificabilità e tutela integrale. Condizioni che però per quasi 15 anni non hanno evitato la sussistenza dell'ex villaggio della solidarietà. 

River, la proposta alternativa: un quartiere di casette e servizi al posto del campo

I residenti: "Proposta improbabile che non risolve problema"

"La strumentalizzazione, della condizione di queste famiglie,  alla quale stiamo assistendo, attraverso comunicati e proposte improbabili, sta distogliendo lo sguardo dalla risoluzione del problema che prevede come obiettivo ultimo il rispetto dei diritti e della legalità nei confronti di tutti" - scrive il Comitato di via Tiberina chiedendo a Comune e Municipio di intervenire tempestivamente nel risolvere la situazione al fine di evitare il proliferare di baracche in un quartiere che è già circondato da numerosi insediamenti informali.

Casapound manifesta: "Contro speculazione e malaffare"

E il 9 luglio a poca distanza dal River tornerà a manifestare anche Casapound. "Siamo costretti a constatare che per l'ennesima volta Comune di Roma e Municipio XV hanno disatteso gli impegni presi con la cittadinanza: la scadenza del bando prevista per il 30 giugno è stata ignorata e di fatto il campo rom del camping River di via Tiberina persiste ancora sul nostro territorio. Avevamo promesso che saremmo andati fino in fondo e così sarà. Risponderemo con una grande manifestazione di piazza il 9 luglio alle ore 18 a via Tiberina 210 (altezza Evolflor). Contro speculazione e malaffare - scrivono i fascisti del terzo millennio - facciamo sentire la nostra voce, è giunto il momento di dire basta". 

La convocazione urgente del comitato metropolitano per l'ordine e la sicurezza quanto chiesto dal Pd affinchè Prefettura e Comune individuino "le soluzioni urgenti per portare a chiusura il River nel totale rispetto dei diritti degli abitanti che - ha scritto ancora Tolli - non possono essere buttati per strada o subire lo smembramento dei nuclei familiari". 
 

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