rotate-mobile
Prima Porta Prima Porta / Via Tenuta Piccirilli

Quarantotto ore per lasciare il River, 300 persone in strada: "Sarà diaspora in tutta Roma"

Nel campo rom allontanamento coattivo all'orizzonte. Il Pd: "Unico risultato saranno insediamenti abusivi"

Quarantotto ore per lasciare volontariamente l'area del Camping River, poi scatterà l'allontanamento coattivo. E' questo l'ultimatum lanciato dal Campidoglio agli occupanti del campo nomadi di via della Tenuta Piccirilli: circa 300 persone che, dopo la distruzione e lo smantellamento dei moduli abitativi, nell'ottica della definitiva chiusura dell'ex villaggio della solidarietà, sono rimaste nel terreno lungo gli argini del Tevere. 

Famiglie all'addiaccio, senza servizi

Dal 30 giugno all'addiaccio, senza servizi e in condizioni igienico sanitarie più che precarie: niente purificazione dell'acqua destinata al consumo e smaltimento dei liquami al collasso. 

"Salvaguardare la tutela della salute pubblica" ed "evitare il rischio di danno ambientale con inquinamento del Tevere" - tra le motivazioni dell'ordinanza con i tecnici in sopralluogo a sottolineare le "gravi mancanze igienico sanitarie non compatibili con la presenza del campo". 

Campi rom, arriva Salvini e Raggi prova a salvare la faccia e il piano

L'ordinanza: 48 ore per lasciare il campo 

Così, in appena due giorni, le famiglie dovranno recuperare tutti i propri averi e trovare un'alternativa allo sgombero coatto. Difficile per centinaia di persone che, anche con il supporto del Comune, non hanno trovato soluzione.

Solo un paio i nuclei familiari che, con l'aiuto delle comunità religiose di appartenenza, sono usciti dal campo; 14, su 450, invece coloro che hanno trovato nel rimpatrio assistito in Romania l' alternativa alla baraccopoli. Alcuni di loro immortalati in un "video testimonianze" sulla pagina Facebook della Sindaca.

Il naufragio del Piano Rom

Numeri alla mano un fallimento certificato per il Piano Rom voluto dal Campidoglio e applicato, in via sperimentale, proprio sul River. E sul destino delle famiglie ancora sul campo calano incertezze ed incognite.

"La Sindaca di Roma forse non si rende conto che vantarsi in un video di 14 rimpatri 'volontari' a fronte di 340 persone residenti a Camping River che tra 48 ore si disperderanno in decine di microcampi abusivi nella città, non è un risultato di cui andare fieri. Anzi. Forse annebbiata dai pensieri di una Città abbandonata al degrado, non ha seguito bene la questione" - attacca il gruppo Pd del Municipio XV. 

L'accusa del Pd: "Sindaca con la ruspa"

"Il campo va chiuso, come stabilito anche prima dell'arrivo di questa amministrazione, ma evidentemente la Sindaca ha dimenticato le lezioncine sull'inclusione e il superamento dei campi della scorsa consiliatura, quando era all'opposizione. Oggi - sostengono i Dem di via Flaminia - sposa la linea del suo Ministro degli Interni, arriva con la ruspa, mette da parte i diritti dei residenti del campo e degli abitanti di Prima Porta, e regala alla città i microcampi abusivi che naturalmente sorgeranno in ogni dove. Senza alcun servizio. Ovvio. E di questo si vanta pure in un video su Fb. Non c'è traccia di vergogna, né di lucidità a questo punto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quarantotto ore per lasciare il River, 300 persone in strada: "Sarà diaspora in tutta Roma"

RomaToday è in caricamento