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Sabato, 20 Aprile 2024
Prima Porta Prima Porta / Via Tenuta Piccirilli

Gestione in scadenza, per 400 rom del River il tempo stringe: "Emergenza sarà opportunità"

Le 120 famiglie di Tenuta Piccirilli "non saranno trasferite in altri campi" - ad annunciarlo il minisindaco del XV Simonelli. Si lavora ad alternative in vista del 30 giugno, data in cui scadrà servizio di gestione

Il tempo stringe e sul Camping River di margini per temporeggiare non ce ne sono. Il 30 giugno il servizio di gestione del campo, attualmente affidato in regime di prolungamento tecnico alla cooperativa Isola Verde, scadrà e il futuro dei circa 400 rom di via Tenuta Piccirilli è ancora incerto.

Il bando per il reperimento di un'area attrezzata per ospitare i 120 nuclei familiari del campo di Prima Porta ha visto arrivare una sola offerta: quella della stessa Isola Verde che però è stata giudicata "inidonea" dalla commissione. Da qui la necessità di provvedere in tempi strettissimi alla sistemazione alternativa dei 400 rom, di cui quasi la metà minori, che dal 1 luglio rischiano seriamente di rimanere in strada.

Una questione non da poco con il Campidoglio alle prese con l' avvio del piano rom voluto dalla Sindaca: La Barbuta e La Monachina i due campi dai quali partirà il piano con il River che, viste le necessità, potrebbe inserirsi in corsa.

Ma le incognite sul futuro del campo rom di Tenuta Piccirilli sono ancora tante. L'unica cosa certa è che i rom di Prima Porta non verranno spostati in altre baraccopoli istituzionali: "Ci opporremo in tutti i modi al trasferimento di quelle 400 persone in altri campi" - ha annunciato il minisindaco Simonelli nel corso di una conferenza stampa dedicata al tema.

"Siamo contenti che la commissione abbia fatto bene il proprio lavoro. Al momento ci stiamo confrontando con il Campidoglio per capire quali possano essere le soluzioni percorribili: sul tavolo ci sono varie ipotesi che hanno in comune un must, ossia la determinazione temporale. Inoltre - ha proseguito il Presidente del Quindicesimo - qualsiasi alternativa deve essere ovviamente percorribile dal punto di vista normativo e legale".

Insomma, seppur in sordina e senza proclami, sul River si lavora: "Stiamo capendo come poter avviare le prime azioni del piano sui residenti del River, con verifiche patrimoniali e fragilità, mantenendoli in una situazione di monitoraggio, controllo e intercettazione. Tolto l'impatto che ciò avrebbe sulla sicurezza e sul territorio, se dal 1 luglio si trovassero persi nel nulla, oltre il lato umano, ci mancherebbe quello applicativo del piano. Stiamo dunque verificando quali percorsi siano percorribili per garantire quella continuità di alloggio mentre noi applichiamo il piano, escludendo perentoriamente da questo chi non ne ha diritto".

Ma l'epilogo del bando non lascia grandi margini temporali e dunque sul River occorrerà fare in fretta. Di ipotesi al vaglio ce ne sono molte ma, presumibilmente, i 120 nuclei familiari del River rimarranno ancora nel Camping di via Tenuta Piccirilli: con quale eventuale modalità di gestione, e costi, è ancora tutto da stabilire.

"Se sarà così sarà per un tempo determinatissimo" - sottolinea Simonelli. Dunque quello necessario per indagini patrimoniali, rilevazione delle fragilità e sottoscrizione del patto di responsabilità da parte delle famiglie coinvolte.

"Questa emergenza è diventata un'opportunità, potrebbe divenire un modello per l'applicazione del piano che avrà sicuramente bisogno di tempi di assestamento. La gestione di questa emergenza - ne sono sicuri in XV dove è intervenuta anche Monica Rossi, esperta della tematica dello staff dell'assessora Baldassarre - sarà un segnale importantissimo per gli altri campi".

Intanto il 30 giugno è alle porte, ma il futuro delle 400 persone del Camping River si scriverà nei mesi a venire: quando saranno coinvolte nell'applicazione concreta del piano rom del Campidoglio. Prima dunque del previsto.

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