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Prima Porta Labaro / Via Inverigo

A Roma nord è distesa di baraccopoli e villaggi di disperati

Tende, casupole e giacigli di fortuna da Saxa Rubra a Prima Porta: “Condizioni disumane, Comune intervenga”    

Dalle baraccopoli nascoste dal verde selvaggio lungo la pista ciclabile sulla dorsale nord del Tevere ai manufatti occupati da intere famiglie nomadi e indigenti su via Tiberina, a poche centinaia di metri da dove un tempo sorgeva l’ex campo rom River.

A Roma nord distesa di baracche da Saxa Rubra a Prima Porta

Ci sono poi i villaggi della disperazione “storici” come quello che sorge sotto la rampa di Grottarossa con tende e giacigli di fortuna tra piloni di cemento e terriccio umido, sul ciglio della Flaminia o quelli che ciclicamente rinascono lungo il Tevere, tra le stazioni di Labaro e La Celsa, in quel tratto che attende di rinascere ed essere consegnato alla cittadinanza nella nuova versione ciclabile. A Roma nord è distesa di baracche, insediamenti abusivi e villaggi di disperati. 

“Il fenomeno, che si è andato aggravando negli ultimi tempi, riguarda sia aree periferiche che più centrali. In particolare - sottolinea Daniel Paolini, esponente della Lega in municipio XV - sono stati individuati manufatti abusivi, come baracche e tende, nelle zone di via Tiberina (in gran numero), via della riserva di Livia (Santa Cornelia), lungo gli argini del Tevere, in via Flaminia (zona industriale di Grottarossa), sotto il cavalcavia di via di Grottarossa/Flaminia (Stazione di Saxa Rubra), nei pressi della stazione ferroviaria di Prima Porta, in via Inverigo. In questi insediamenti - fa presente il leghista - sono presenti sia adulti che minori”. 

La Flaminia sempre più un girone infernale tra baracche e discariche

Baraccche e villaggi di disperati: "Il Comune intervenga"

Le condizioni in cui vivono sono di estremo disagio, con la mancanza assoluta di ogni minima forma di igiene e sicurezza. “Le condizioni igienico ambientali sono gravissime, il degrado sociale è in alcuni casi totale” - dice Paolini che lancia un appello al Campidoglio affinchè intervenga. D’altronde il grande freddo ancora non è alle spalle e le basse temperature, come purtroppo visto per gli ultimi due clochard morti a Roma, potrebbero rappresentare un pericolo. 

"In queste condizioni - conclude Paolini - non solo sarebbe quasi criminale pensare di legittimare l'esistenza e l'ampliamento di questi fenomeni, ma risulta evidente la necessità che il comune provveda al più presto a smantellare gli insediamenti abusivi presenti e intervenga garantendo la legalità e la sicurezza sociale. Sarebbe maggiormente opportuno che il sindaco e la giunta capitolina dedicassero un po' più di tempo e il massimo dei loro sforzi per ascoltare i territori e per cercare di risolvere i problemi sociali e di sicurezza della nostra città".
 

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