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Ponte Milvio Flaminio / Piazzale di Ponte Milvio

Ponte Milvio nel limbo delle concessioni: tavolini e dehors "abusivi" ma non troppo

Sul Piano di Massima Occupabilità giunto l'ok della Soprintendenza. L'approvazione da parte del Consiglio arriverà solo con il nuovo anno: dal 1 gennaio però le autorizzazioni non saranno rinnovate

Dopo settimane incandescenti e il netto no alla proroga delle concessioni per le occupazioni di suolo pubblico "perchè non supportate dal necessario parere favorevole della Soprintendenza Statale, trattandosi di aree insistenti all'interno della Città Storica", per i commercianti di Ponte Milvio, molti dei quali saranno costretti a smontare dehors e rimuovere tavolini esterni entro il 31 dicembre, arriva una buona notizia.

La Soprintendenza ha espresso parere favorevole al Piano di Massima Occupabilità di piazzale di Ponte Milvio, già licenziato dalla Commissione Tecnica Municipale lo scorso 16 dicembre.

“Siamo davvero soddisfatti di questo storico risultato sia perché il piano garantisce la piena visibilità al disegno della piazza progettata dal Valadier, sia perché restituirà decoro e maggior fruibilità ad un’area di grande valore artistico e architettonico” - ha detto il Presidente del Municipio XV, Stefano Simonelli.

"Senza l’approvazione del piano - ha ricordato il minisindaco - non sarebbe stato possibile concedere le autorizzazioni all’occupazione dello spazio pubblico nell’area del piazzale agli esercenti che il 30 novembre e 1 dicembre scorsi avevano ricevuto la revoca della concessione di occupazione di spazio pubblico in quanto priva del parere favorevole obbligatorio e vincolante della Soprintendenza". Intanto da via Flaminia 872 fanno sapere che il Municipio sta contattando gli esercenti interessati dal provvedimento, per concordare con gli stessi una data di incontro.

E sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri della Lista Marchini, Giuseppe Mocci e Andrea Imbimbo, che nell'ambito del Consiglio straordinario dedicato proprio alle occupazioni di suolo pubblico di Ponte Milvio avevano chiesto di approvare il Piano di Massima Occupabilità entro il 31 dicembre 2016 attraverso la convocazione di un Consiglio ad urgenza. 

"Il parere favorevole della Soprintendenza sarebbe stato senza dubbio la ciliegina sulla torta. Al di là del parere espresso in questi giorni che difficilmente sarebbe stato contrario, siamo convinti che il piano poteva essere adottato dal Municipio già con il lavoro fatto dalla commissione tecnica. È evidente - hanno proseguito Mocci e Imbimbo - che il parere dei soggetti interessati poteva essere dato in sede di 'commissione', dove la Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggi per il Comune di Roma era componente della stessa ed aveva contribuito in modo attivo alla stesura del piano. Senza dubbio è stata persa un'occasione, ora - hanno concluso da Lista Marchini - è opportuno lavorare per approvare il PMO nel più breve tempo possibile". 

Alcune tappe per l'approvazione del Piano di Massima Occupabilità che Ponte Milvio attende da anni sono già state fissate: il 2 gennaio il PMO approderà in Commissione poi appena possibile in Consiglio.

Intanto però, categoricamente esclusa la possibilità di una proroga delle autorizzazioni, dal 1 gennaio e fino all'approvazione ed esecutività del Piano di Massima Occupabilità gli esercenti di Ponte Milvio si troveranno in una sorta di limbo delle concessioni: comunque "abusivi" ma non troppo. 

"Un impasse che ci saremmo risparmiati volentieri se solo - ha detto Francesco Ardu, presidente della Commissione Commercio del XV -  le occupazioni di suolo pubblico illegittime fossero state revocate nel 2013, quando la Soprintendenza scrisse al Municipio XV per evidenziare che non potevano essere concesse altre occupazioni e che si sarebbero dovute ritirare anche quelle già concesse".

"La proroga sic et simpliciter sarebbe stata sicuramente la via più facile ma, senza il parere necessario e obbligatorio della Soprintendenza, impercorribile. In questi anni violando il codice dei Beni Culturali è stato perpetrato un fatto gravissimo per il quale siamo profondamente indignati. Siamo tuttavia riusciti a porre rimedio ad una questione importante e centrale per il territorio e - ha sottolineato Ardu - lo abbiamo fatto in breve tempo". 

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