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RomaNord Flaminio / Ponte Duca D'Aosta

Una bomba ecologica nel cuore di Roma nord

A due passi dal Foro Italico montagne di rifiuti e baracche: "Così il Tevere è a rischio inquinamento"

Montagne di sacchetti della spazzatura, cartacce, bottiglie e vecchi indumenti. Nella catasta di rifiuti gettati sotto al Ponte Duca D’Aosta ci sono anche vecchi mobili, sedie in plastica ridotte in frantumi e almeno cinque materassi lerci abbandonati nel verde. Tutto a pochi metri dalle sponde del Tevere, a due passi da Ponte Milvio e a meno dal polo sportivo del Foro Italico. “Una vera e propria bomba ecologica” - denuncia Max Petrassi, consigliere di Italia Viva in Municipio XV, a margine di un sopralluogo. “Sebbene questo punto sia di competenza del II Municipio, come cittadini e amministratori non possiamo far finta di non vedere. Il cumulo di rifiuti rappresenta un pericolo per il Tevere che così è a rischio inquinamento”. In pericolo anche gli abitanti delle baracche costruite proprio sotto al ponte: un piccolo villaggio di tuguri tra fango e sporcizia. “E’ vero che non piove in modo cospicuo da tempo ma - lancia l’allarme Petrassi - se dovesse verificarsi la piena del Tevere quel punto sarebbe inondato e spazzato via”. 

La discarica sotto Ponte Duca D’Aosta

Non la prima segnalazione sullo stato di degrado del ponte Duca D’Aosta. “E’ una situazione vecchia, che non si riesce a risolvere. L’unico intervento c’è stato dopo il principio d’incendio di qualche tempo fa, poi più nulla con l’area che non è nemmeno interdetta. Quel che si verifica sotto ponte Duca D’Aosta è inaccettabile, quella discarica sugli argini del Tevere va rimossa. E’ un grosso danno ambientale”. 

La segnalazione dei comitati

Lo avevano sottolineato anche i comitati dei cittadini nella primavera scorsa quando il punto era stato oggetto di un intervento di pulizia da parte dei “manutentori di quartiere”, persone coinvolte dal progetto di reinserimento lavorativo ideato dal comitato Don Minzoni. “Nel sottoponte Duca d'Aosta non passa nessuno, lì si era creato un insediamento che produceva rifiuti che a ogni piena del Tevere finivano nel fiume. Gestire così le rive è grave, la parte pubblica non si cura più di questi spazi e i privati se ne fregano, avendo però il privilegio di occupare spazi meravigliosi di cui non si preoccupano" - aveva denunciato Sandra Naggar, portavoce del comitato

Il progetto del parco del Foro Italico

Eppure è proprio sul Tevere che il Campidoglio punta, anche in vista del Giubileo. Per quel quadrante previsto il progetto sul parco di affaccio “Foro Italico”: ci sono fondi per 2 milioni di euro destinati a garantire la fruizione pubblica di quasi 100 mila metri quadrati, valorizzandone la specifica vocazione sportiva.
 

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