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Dallo sgombero del River al sogno del centro antiviolenza: sul Sociale il Municipio XV è un cantiere aperto

L'intervista all'assessora alle Politiche Sociali del Quindicesimo, Paola Chiovelli: "Territorio difficile, lavoriamo su presidi sociali e garanzia dei servizi fondamentali"

Un centro per la famiglia già aperto da quasi due anni, porto sicuro per adolescenti e nuclei familiari in difficoltà; in futuro un centro antiviolenza e uno per l'occupazione e il lavoro: strutture che sul territorio mancano e che il Municipio XV vorrebbe presto inaugurare in uno degli immobili a disposizione. 

Il Municipio XV vuole centro antiviolenza

Sul Sociale il Quindicesimo è un cantiere aperto di idee e progetti. "Senza distogliere mai l'attenzione dalla garanzia dei servizi essenziali alla persona, alla famiglia e ai soggetti più disagiati" - tiene a sottolineare l'assessora alle Politiche Sociali del Municipio XV, Paola Chiovelli, intervistata da RomaToday. 

Un territorio complesso quello del Roma Nord, eterogeneo ed esigente: da una parte la Roma "bene" di Ponte Milvio e Vigna Clara, dall'altra le periferie vaste e senza servizi di Labaro, Prima Porta e Cesano. 

"I servizi sociali del Municipio XV in questi tre anni non sono peggiorati, anzi" - rivendica l'assessora rispondendo alle recenti critiche dell'opposizione di centrosinistra. "Il nostro territorio era indietro per motivi storici e fisiologici, eppure il lavoro che stiamo portando avanti si sta dimostrando proficuo". 

Il centro antiviolenza entro il 2019

Tra gli obiettivi di via Flaminia l'apertura di un centro antiviolenza e di uno per l'occupazione e il lavoro: "Sono due presidi sociali fondamentali che mancano, per questo stiamo lavorando e abbiamo individuato già alcuni immobili da destinare a tali attività. Speriamo nel 2019 di aprire il centro antiviolenza del Municipio XV". 

Aec e borse lavoro

Rivendica il bilancio con spesa corrente "a carattere sociale" e l'attenzione al welfare l'assessora della Giunta Simonelli. "Abbiamo una copertura importantissima sull'AEC, siamo uno dei pochi municipi che è riuscito a bandire la gara europea e coprire il servizio in modo regolare. Siamo tra i territori che non si troveranno impreparati: siamo assolutamente convergenti con le esigenze dell'utenza. Anche le risorse per le Borse Lavoro sono un momento molto importante: perchè dare un emolumento economico senza un progetto di inclusione lavorativa è inutile. Svolgiamo un lavoro intenso contro la dispersione scolastica: una piaga che colpisce Cesano ma soprattutto Labaro dove il disagio adolescenziale è forte e sentito, non a caso il centro per la famiglia è nato li".

Due immobili confiscati ospiteranno progetti sociali

Da destinare a funzioni sociali anche due immobili confiscati alla criminalità, uno in zona Tomba di Nerone l'altro a Isola Farnese: uno diventerà una casa rifugio e l'altro una casa di semiautonomia per le donne vittime di violenza. 

Laconica l'assessora sul centro anziani di via Cassia, quello dichiarato inagibile dal Municipio XV e occupato dai nonni di Tomba di Nerone: "Presto aprirà quello nuovo di via San Felice Circeo" - ha assicurato Chiovelli, annunciando dunque forse il lieto fine per una vicenda che si trascina da oltre un decennio. 

Gli sfollati del Flaminius via dall'hotel

Poi il passaggio sulle due grandi questioni sociali ereditate: le famiglie sfollate dall'alluvione di Prima Porta rimaste per tanto tempo ospiti dell'hotel Flaminius e il campo rom River, il primo chiuso dall'amministrazione Raggi.

"Da ormai un anno al Flaminius non c'è più nessuno. Alcuni, che a tutti gli effetti erano occupanti senza titolo dal 2016, sono andati via spontaneamente, a seguito di accertamenti patrimoniali e delle rimostranze della proprietà. Gli ultimi due nuclei familiari sono stati sgomberati e inseriti in case famiglia, sappiamo che adesso si sono riunite e hanno trovato una sistemazione". 

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La chiusura del River "risultato straordinario"

"La chiusura del River - non usa giri di parole l'assessora - è stato un risultato straordinario, il primo e unico campo rom chiuso a Roma fino ad oggi. Abbiamo fatto un grande lavoro sociale durato oltre un anno: ad oggi non ci risulta la presenza di famiglie del River nè negli insediamenti abusivi censiti, nè negli altri campi. Tantomeno - ha sottolineato Chiovelli - a Torre Maura". 

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Ma che fine hanno fatto i rom sgomberati dal River, quelli di cui si sono perse le tracce? "Le famiglie che sono rientrate nel Piano Rom hanno scelto di tornare in Romania (circa 20 persone su oltre 300 ndr.), le altre a quanto sappiamo hanno fatto la stessa scelta in autonomia oppure hanno trovato una sistemazione alternativa. Qualcuno sta pagando i conti con la giustizia. La situazione è stata risolta". Sulla Tiberina resta un grande campo di macerie, davanti la pattuglia dei vigili a presidio. 

Il Piano Sociale del Municipio XV

E in via Flaminia il prossimo step nel campo delle politiche e dei servizi sociali sarà l'approvazione del Piano Sociale, in Aula il mese prossimo: "Li è contenuta tutta la nostra programmazione. Sui servizi sociali stiamo lavorando, è un tema prioritario: non ci possono essere mancanze perchè ciò significherebbe annientare i cittadini più deboli". 
 

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