Olgiata: sfacelo e abbandono per il complesso costato 30 milioni di euro
L’ex Punto Verde Qualità ormai abbandonato versa in condizioni pessime: il municipio punta su polo civico e nuova sede anagrafico per la rinascita
La nuova sede dell’ufficio anagrafico e un polo civico con spazi dedicati a studio, promozione culturale e coworking. Questo il futuro dell’ex Punto Verde Qualità dell’Olgiata: la trasformazione riguarderà in particolare la parte in cui un tempo sorgevano centro commerciale e fast food.
L'ex puntio verde qualità Olgiata
Uno spazio in progressivo abbandono con una storia che si trascina da tempo. Nel 2007 la concessione del Comune di Roma all’Olgiata Verde; otto anni dopo la decadenza della stessa per il mancato pagamento da parte della società delle rate dei finanziamenti agevolati con il complesso ad essere acquisito a patrimonio comunale. Nelle more dell’individuazione del nuovo concessionario, in via provvisoria, Roma Capitale concede ai vecchi destinatari di continuare la gestione imponendo un canone per l’uso non abitativo dei locali di oltre 80 mila euro al mese. Somme in parte non versate con il Comune ad avviarne il recupero.
Nel mezzo anni di articolati carteggi tra Roma Capitale e Città Metropolitana sulle autorizzazioni per il depuratore a servizio del fabbricato. Alla fine è stata una sentenza del Consiglio di Stato a spegnere le luci sul complesso di via Cassia costato quasi 30 milioni di euro. Riscontrata la presenza del depuratore non in grado di assorbire le acque reflue, di scarichi non autorizzati con le acque nere a rappresentare un fattore inquinante i giudici, nel dicembre del 2020, avevano sottolineato “l’inagibilità” del polo intimando lo sgombero delle attività. Con alcune deroghe, nelle more della risoluzione dei contenziosi in corso, sono rimasti solo centro sportivo e sede della Croce Rossa, il resto ha finito pian piano di svuotarsi lasciando posto a silenzio e sfacelo.
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All'Olgiata anagrafico e polo civico
“Uno scempio abbandonato da ormai troppi anni che vogliamo restituire ai cittadini” - ha detto a margine di un sopralluogo l’assessore a Bilancio, Decentramento e Politiche Giovanili del Municipio XV, Alessandro Cozza. “Vedere le condizioni di abbandono in cui versa l’ex Punto Verde Qualità Olgiata è sempre un duro colpo, ma al tempo stesso la consapevolezza di poter fare grandi cose dà la giusta spinta per continuare a lavorare al recupero della struttura per rimetterla al servizio del territorio”. In corso il lavoro con il Dipartimento Punti Verde Qualità di Roma Capitale e l’Ufficio Tecnico del Municipio XV per la riqualificazione di tutti gli ambienti e per la progettazione dello spostamento dell’Ufficio Anagrafico di La Storta che oggi costa 6900 euro mensili.
“Stiamo predisponendo una nota nella quale confermiamo la volontà di acquisire a patrimonio municipale i beni, affinchè escano dal Punto Verde Qualità. Da quel momento in poi - ha detto Cozza a RomaToday - il nostro ufficio tecnico procederà alla progettazione, che sarà dunque interna”. Circa 1 milione di euro le risorse che serviranno per far rinascere quel complesso. A quanto apprendiamo gli sportelli dell’ufficio anagrafico sorgeranno al piano terra, sopra ci sarà lo spazio polifunzionale. “Lo spazio al piano rialzato, che immaginiamo come una grande aula magna polifunzionale aperta alle realtà del territorio, verrà progettata entro la fine dell’anno così - ha spiegato l’assessore - subito, a gennaio, potremo impegnare i fondi per fare la gara e avviare i lavori”. L’ufficio anagrafico si sposterà all’Olgiata presumibilmente nel 2024, alla scadenza del contratto di affitto annuale in via Enrico Bassano.