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Grottarossa tra spaccio e violenza: i residenti si ribellano

Alla fiaccolata anche Don Antonio Coluccia, il prete eroe che combatte il malaffare con megafono e rosario

“Non siamo più liberi di uscire, soprattutto la sera”. Così Ilaria, che insieme a suo marito Enrico ha organizzato una fiaccolata per denunciare “violenze e soprusi”, parla di Grottarossa: il quartiere di Roma nord che teme il declino. “Nell’ultimo periodo la zona è peggiorata: scippi, aggressioni e furti negli appartamenti”. C’è poi il parco Papacci, che il municipio sta provando a riqualificare, “che ormai è diventato off limits”. Una grande area verde preda di vandali, bivacchi e adesso anche giri loschi.

Grottarossa, i residenti si ribellano a spaccio e violenza

“Il grosso problema sono lo spaccio e il giro di sostanze stupefacenti”. Non a caso alla fiaccolata che sfilerà per le strade del quartiere giovedì, a partire dalle 18:30, parteciperà anche Don Antonio Coluccia. Il vice parroco della Parrocchia San Filippo Apostolo di via di Grottarossa è il prete eroe che già a San Basilio e Laurentino è più volte sceso in strada per delle passeggiate notturne: megafono, Vangelo e rosario contro il malaffare. Farà lo stesso a Grottarossa dove alcuni dei residenti vogliono accendere un faro su quel che accade proprio sotto le loro finestre.

Da via Gradoli a Due Ponti: spaccio e prostituzione

Si perché in parte la Cassia non è più quella zona tranquilla e d’élite che fu. C’è via Gradoli, divenuta famosa come covo brigatista ai tempi del rapimento Moro e nella storia più recente per il caso Marrazzo, che è sempre una polveriera pronta ad esplodere. Li tra decine di tuguri pericolosi e illegali, di cui mai nessuno si è occupato, sono continui gli episodi di violenza tra accoltellamenti, risse e aggressioni. C’è poi il quadrilatero tra via Pirzio Biroli, via Raffaele Stasi, via Bruno Bruni e via Due Ponti, proprio a ridosso di Tomba di Nerone, tristemente noto per degrado, prostituzione e spaccio. 

Bar devastato a Due Ponti

L’ultimo episodio eclatante ha visto protagonista Natalie, all'anagrafe Josè Alexander Vidal Silva, la transessuale brasiliana supertestimone al processo Marrazzo. La cittadina brasiliana è stata arrestata dopo aver danneggiato un locale di via del Casale Ghella dove si era presentata pretendendo una somma di denaro relativa - a suo avviso - ad una presunta richiesta di cocaina. Soldi per mettere a tacere quella voce. Le sue pretese economiche non sono però state soddisfatte. Da qui la reazione di Natalie che, dopo aver impugnato un coltello da dietro il bancone, ha minacciato il titolare.

La fiaccolata di Grottarossa contro lo spaccio

“Siamo molto preoccupati per questo declino” - aggiunge Ilaria. “Temiamo soprattutto per i nostri ragazzi che non sono più liberi di uscire. La cosa assurda è che tutto avviene alla luce del giorno. Per questo abbiamo organizzato la manifestazione che non sarà di protesta ma per chiedere un quartiere libero da violenza e droga. Non possiamo tacere davanti a certe situazioni che sono palesi”. 

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