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Grottarossa Grottarossa / Via di Grottarossa, 1035

La bretella tra Cassia bis e Grottarossa "sparita": così il traffico ha inghiottito l'ospedale Sant'Andrea

Il corridoio di collegamento annunciato, finanziato ma mai realizzato: a Roma Nord "l'emergenza" dura da quasi un decennio

Un progetto "sparito", finito nel dimenticatoio: la bretella di collegamento tra Cassia bis e Grottarossa, corridoio utile per unire l'asse Cassia a quello della Flaminia senza dover passare nei meandri dell'Ospedale Sant'Andrea, è una vera e propria chimera. 

Più volte annunciata, finanziata ma mai concretamente realizzata tra progetto da rivedere e veti incrociati. 

Il collegamento finanziato dalla Regione Lazio

Una questione annosa per la risoluzione della quale la Regione Lazio, nel 2012, aveva sbloccato un milione di euro. Il progetto però non è mai andato in porto: a bloccare il tutto il Dipartimento del Traffico di Roma Capitale che aveva espresso la necessità di adeguare prima la sede stradale di via di Grottarossa così che questa potesse ricevere senza problemi l’ingente flusso di traffico previsto. 

Ambulanze ostaggio del traffico 

Nulla di fatto. Così da anni a farsi carico di tutta quella viabilità è la stradina interna del Sant'Andrea: quella che corre tra parcheggi e pronto soccorso. Una scorciatoia per gli automobilisti che, passando di li risparmiano chilometri e minuti; una condanna per chi è diretto al nosocomio romano che si ritrova spesso ostaggio di ingorghi e caos. E' così per pazienti, medici, personale dell'ospedale, studenti della Facoltà di Medicina ma anche e soprattutto per le ambulanze in entrata e uscita dal pronto soccorso. 

Una situazione insostenibile per l'ospedale di Roma Nord che così, per l'ennesima volta, ha deciso di bloccare l'accesso alla stradina: uno stop al transito che ha generato lunghe code su Cassia bis e Raccordo. 

L'esasperazione del Sant'Andrea

"L’Azienda Ospedaliero-universitaria Sant’Andrea è esasperata. Chiediamo l’intervento del Prefetto di Roma affinché si trovi presto una soluzione condivisa che consenta di svolgere con serenità e regolarmente tutte le attività. Abbiamo dovuto scoraggiare quanti incivilmente usano le strade interne dell’ospedale per saltare la fila sulle consolari di accesso alla Capitale" - ha scritto in una lettera al Prefetto il Commissario Straordinario del Sant'Andrea, Giuseppe Caroli. 

Una situazione che Caroli definisce "insostenibile" e per la quale, da anni, il nosocomio di via di Grottarossa chiede soluzioni definitive. 

“L’Azienda in questi tre anni ha cercato di coinvolgere tutte le amministrazioni che, ciascuna per la propria competenza, avrebbero dovuto fornire la soluzione al grave problema di viabilità. Purtroppo, né il Comune di Roma, né il Municipio, né i vigili urbani, né l’Anas hanno mai posto in essere significative azioni risolutive, nonostante - rileva Caroli - i diversi tavoli tecnici e il finanziamento stanziato dalla Regione Lazio per una viabilità alternativa che non incida sul regolare servizio assistenziale reso dall’ospedale". 

Già perchè la bretella tra Cassia bis e Grande Raccordo Anulare è sparita dall'agenda delle priorità. 

VIDEO | Auto incolonnate e ambulanze bloccate, caos per raggiungere l'ospedale Sant'Andrea

L'appello al Municipio XV: "Sì a progetto viabilità alternativa"

Ad incalzare il Municipio XV e sollecitarlo ad intervenire sulla questione la consigliera del Pd, Gina Chirizzi. "Non si registra alcuna collaborazione da parte del Municipio XV nel condividere il progetto di viabilità alternativa. D’altronde la strada interna (del Sant'Andrea ndr.) non possiede i requisiti di legge per garantire la corretta viabilità per un così grande flusso di autovetture. E’ ora necessario – ha scritto la consigliera Dem – che Comune e Municipio  incontrino immediatamente la direzione dell’ospedale in un tavolo di lavoro con Astral, Anas e Polizia municipale al fine accelerare le autorizzazioni al progetto di viabilità alternativa e, al tempo stesso, per recuperare uno spirito di collaborazione utile a non lasciare il quadrante nell’emergenza”.

Un'emergenza che a Roma Nord dura da tempo: tra annunci e promesse un nulla di fatto da quasi dieci anni. A pagarne lo scotto i cittadini, bloccati in auto sul Raccordo o, nell'ipotesi peggiore, in ambulanza nel traffico selvaggio della scorciatoia. 
 

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