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INTERVISTA | Gina Chirizzi, candidata alla primarie del XV: "Una donna presidente, per cambiare davvero"

La dem parla anche della candidatura lampo, e inaspettata, dell’ex minisindaco Torquati: “Speravo di essere scelta condivisa, sua è quinta discesa in campo. Nel mio programma vietato dire 'non è di mia competenza'."

“Ora tocca a una donna” - così Gina Chirizzi (Pd) aveva annunciato la sua candidatura alla presidenza del Municipio XV. Passerà dalle primarie e dalla sfida con il compagno di partito ed ex presidente Daniele Torquati e con la candidata di Liberare Roma, Tatiana Marchisio. Un lungo trascorso nella sezione del Pd di Labaro-Prima Porta, nel cuore della borgata romana. Poi il salto naturale nel parlamentino di Roma nord: tre anni, sotto la consiliatura Torquati, in maggioranza con il ruolo di Presidente del Consiglio, la prima donna in XV; cinque all’opposizione. Ora Gina Chirizzi punta al vertice

Dalla sezione Labaro-Prima Porta al Consiglio Municipale: prima presidente del Consiglio, poi consigliera di opposizione. Perché ha deciso di candidarsi presidente del Municipio XV?

Il 15 marzo scorso anticipavo in una intervista la mia candidatura alle primarie per la scelta del candidato presidente del XV municipio. Ho affermato, più volte, che l’ho fatto perché sento di poter mettere a disposizione della nostra comunità la mia esperienza politica e amministrativa maturata in questi anni di impegno nel territorio e la volontà di costituire una squadra di persone di altissimo valore, per garantire un governo di prossimità autorevole e credibile. Inoltre credo che con la mia candidatura, sostenuta da larga parte del partito democratico territoriale e da tante realtà associative, sia possibile rappresentare quella volontà di cambiamento che cerca risposte e lottare insieme per garantire diritti finora disattesi. Infine penso sia giunta l’ora di una presidente donna anche in questo municipio per combattere il divario di genere che è diventato una vera e propria discriminazione.

Nella corsa verso la vittoria delle primarie probabilmente la discesa in campo di Daniele Torquati le ha un po’ messo “i bastoni tra le ruote”. Era consapevole della volontà dell’ex minisindaco di ricandidarsi? Avrebbe preferito essere la sola espressione del Pd nelle primarie di coalizione?

Avrei preferito che questa comunità politica avesse maturato diversamente e per tempo una scelta condivisa. Richiesta che avevo fatto più di un anno fa e che mi ha spinto ad anticipare la candidatura per facilitare un confronto e una possibilità di dialogo costruttivo. La stessa pandemia covid 19 ci ha insegnato che solo con l’unità, la condivisione e il lavoro di squadra si possono affrontare i problemi che ci affliggono. Torquati ha comunicato di candidarsi quando sono state annunciate le primarie; prima di tale data ha sempre manifestato incertezza e impossibilità di fare una scelta, aspettando che altri decidessero il che fare. Ciò ha creato un po’ di sconcerto in quanto più di una persona mi ha fatto notare che forse questa sua terza candidatura alla presidenza del municipio, la quinta in totale al Municipio, era per contrastare la mia iniziativa, senza aver mai detto nelle nostre riunioni di preparazione del programma in che cosa si distingueva e che valore aggiunto apportava. Ma al di là di tutto questo, nel rispetto delle regole che la coalizione si è data, partecipo volentieri e con spirito costruttivo a queste primarie, saranno le cittadine e i cittadini a scegliere chi affronterà nelle prossime elezioni amministrative lo schieramento a noi avverso.

Marchionne in Municipio III, Torquati in XV. Il Partito Democratico di Roma, dopo la débâcle del 2016, punta a ripartire da chi ha già maturato un’esperienza oppure è stato incapace in questi cinque anni di formare e trovare altri giovani (o meno) che potessero aspirare a guidare un municipio?

In questi ultimi cinque anni di opposizione a livello cittadino e di governo in quattro municipi abbiamo maturato nuove esperienze, identificato problemi, possibili proposte di soluzione. Quell’esperienza politica ha fatto il suo ciclo, è conclusa, fa parte di un’altra compagine economica, sociale e politica. Conclusa con la consapevolezza che molti errori sono stati fatti. Sono convinta che sarebbe ingiusto provare a spiegare il fallimento solo con la fragilità del sindaco Marino. É mancata una classe dirigente della città, unita e autorevole, che potesse integrarsi al meglio con i pregi e i difetti del sindaco “marziano”. Oggi l’emergenza covid ci consegna uno scenario economico e sociale devastante che nei prossimi mesi raggiungerà l’apice ed è anche per questo che proponiamo un progetto politico di grande cambiamento attorno alla figura di Roberto Gualtieri. Ha i numeri e le qualità per guidare una squadra autorevole ed essere un grande sindaco. Abbiamo sempre detto che l’eccessiva personalizzazione della politica è una degenerazione delle idee: per questo abbiamo lavorato per mesi per avere un programma condiviso, avendo analizzato la situazione del nostro territorio, identificato i problemi prioritari, le cause che li hanno generati, proponendo percorsi ed  azioni per contribuire a risolverli. Occorre costituire in città e nei municipi squadre che rispettino la parità di genere e generazionale; persone competenti e motivate che garantiscano buon governo ed efficacia.

Il XV è un territorio vasto ed eterogeneo: da Ponte Milvio a Cesano, passando per Fleming e Valle Muricana. Quali sono le tre priorità che dovrebbe affrontare il prossimo presidente del Municipio XV?

Proibito dire: "non è di mia competenza!" Far diventare il Municipio un vero governo di prossimità, garantendo servizi adeguati, efficienza ed efficacia amministrativa degli stessi. Da anni si denuncia una carenza di risorse umane e finanziarie; per colmarla occorre qualificare e valorizzare il capitale umano e creare le condizioni per favorire la co-programmazione e la co-progettazione e portare risorse aggiuntive al bilancio ordinario con modalità che la nostra squadra saprà fare promuovendo una vera sussidiarietà come richiede l’articolo 118 della nostra Costituzione. Garantire la qualità dei servizi socio sanitari, di manutenzione ordinaria delle strutture pubbliche, del verde, del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Investire sulla sicurezza idrogeologica delle aree più vulnerabili. Una nuova riorganizzazione dei trasporti: connettere Roma nord con la linea della metropolitana, chiudere l'anello ferroviario e adeguare e convertire le linee Flaminio/Montebello e Ostiense Cesano a metropolitane di superficie. Razionalizzare il trasporto su gomma e promuovere nuove e innovative forme di trasporto. Con la recente creazione per legge  delle “zone scolastiche” a protezione dei pedoni e dell’ambiente, è necessario studiare e ripensare  tempi e orari delle scuole e delle attività di lavoro per ridurre i picchi di congestionamento.  Per garantire la mobilità e l'accessibilità per tutti.

Municipio XV, da sempre feudo del centrodestra. Quale ricetta per vincere?  

Premessa: nessuna ambiguità, noi siamo la sinistra che in questa parte di città ha una storia grandiosa. Grazie alle nostre battaglie è stato possibile preservare un patrimonio ambientale e archeologico straordinario, risanare le borgate, affermare diritti. Poi tre ingredienti fondamentali: un programma concreto, credibile, realizzabile. Una squadra competente che inizierò a scegliere dopo le primarie e che farà con me la campagna elettorale. Creare una rete di cittadinanza attiva che rappresenti adeguatamente le entità organizzate del territorio che lavorano per la difesa dei beni comuni e motivare la metà delle elettrici ed elettori che non vanno a votare. Questa volta con una donna presidente, per cambiare davvero.

Ipotizziamo che lei vinca le primarie e che arrivi al ballottaggio contro il candidato, ancora ignoto, del centrodestra. Si accorderebbe con il M5s? Creerebbe una eventuale Giunta giallorossa?

In questa legislatura sia in Campidoglio sia nel Municipio siamo stati all’opposizione e riteniamo che entrambe le amministrazioni abbiano fallito: sono state poche e inadeguate le risposte ai bisogni ai cittadini, mancanti o insufficienti le soluzioni proposte per risolvere i problemi di questa città. Auspico che la coalizione che mi sosterrà nelle elezioni abbia la maggioranza per poter governare e questo chiederemo agli elettori proponendo il nostro programma. In un eventuale ballottaggio ci orienteremo sempre a privilegiare i contenuti e il rispetto dei principi fondamentali per cui chiediamo di essere eletti. Bisogna guardare al futuro, credo sia possibile trovare le condizioni per costruire una interazione anche con altri, ma ciò che è importante è la condivisione di un progetto e di obiettivi che possano diventare comuni.  Saranno le elettrici e gli elettori a definire il percorso.

Si parla molto di quote rosa. Nel Pd di Roma la rincorsa alla “parità” ha prodotto candidature calate dall’alto e passi indietro “forzati”, mi riferisco soprattutto a quanto accaduto in I Municipio. Che idea si è fatta della vicenda?

Il divario di genere è un problema culturale che non riguarda  solo la politica ma tutta la società. È ancora una discriminazione che si fa fatica a cancellare. E ogni scelta che, a volte può apparire una forzatura, ma contribuisce a diminuire questo divario, è da ritenersi positiva. Parlare di quote rosa, tuttavia, mi fa pensare a concessioni che ledono la dignità e la competenza di tante donne che chiedono riconoscimento del loro merito e delle loro competenze. La scelta delle candidature da parte dei gruppi dirigenti dei partiti viene fatta spesso premiando altri criteri. Ma la nostra coalizione ha scelto le primarie come metodo di scelta e ciò mi pare più democratico di quanto fanno altri partiti in cui decide solo il leader.

Tre progetti assolutamente da realizzare nei prossimi cinque anni?

Far approvare un piano regolatore sociale e per la salute che garantisca diritti fondamentali ai gruppi sociali più vulnerabili: persone con disabilità, anziani non autosufficienti, giovani disoccupati, famiglie in condizioni di povertà, aggravata dalla pandemia Covid-19. Farlo con la partecipazione della rete solidale delle entità che gestiscono i servizi e delle famiglie dei beneficiari. Il bilancio attuale ha una disponibilità di 9 milioni di euro annui: aumentare la disponibilità di tali risorse, investirle con efficacia e valutarne l’impatto sarà l’innovazione del nostro governo. Aumentare la disponibilità di asili nido che nel municipio Roma XV coprono solo il 18% della necessità (la media europea richiesta è del 33%). Tale carenza aggrava anche la disparità di genere, in quanto sulle donne ricade il peso della cura familiare, impedendo loro attività lavorative esterne e necessario reddito. Concludere opere e attività di manutenzione urgente in ogni quartiere del municipio. La lista è lunga e la potete leggere per intero nel sito dedicato al mio programma. Per ogni azione verrà elaborato un progetto con risultati attesi, tempi di realizzazione, risorse e mezzi necessari per ottenerli e la persona responsabile di ogni vertenza. Successivamente saranno definite nuove azioni con il metodo del Bilancio Partecipativo.
 

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