Tombe saccheggiate dai ladri di metalli: "Serve più sorveglianza"
La denuncia è di Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII. Le foto fornite fanno riferimento ad alcune lapidi del cimitero di Prima Porta
Non bastavano cavi elettrici, tombini e altalene per bambini. I ladri di ferro e rame si addentrano anche nei cimiteri, saccheggiando le lapidi di croci, lumi e arredi metallici. Le tombe del cimitero di Prima Porta ne sono un triste esempio. A denunciare il fenomeno è Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII.
"Le cavallette del rame agiscono senza senza rispetto per i defunti e per ciò che è sacro - scrive in nota - ho ricevuto delle segnalazioni da parte di alcuni cittadini che hanno subito il furto di lumini, croci ed altri oggetti sacri a cui erano molto legati, in alcuni casi opere d'arte che per anni hanno decorato la tomba e confortato le famiglie dei cari".
E ancora: "I morti non si toccano. La misura è colma. Serve una repressione del fenomeno alla fonte, attraverso i controlli a tappeto dei furgoni con targa straniera e la confisca dei mezzi utilizzati per il trasporto della merce rubata e di quella sottratta dai cassonetti. Devono essere intensificati i controlli nei campi nomadi e in altre zone dove può transitare la refurtiva.
Anche nei cimiteri deve essere rafforzata la sorveglianza. Non possiamo più tollerare un sistema che lascia impuniti coloro che offendono defunti, danneggiano beni e violano le cose sacre - conclude Giudici - pur di ottenere qualche grammo di metallo".