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Giovedì, 18 Aprile 2024
RomaNord Grottarossa / Via Flaminia, 988

Migranti via dall'Hotel Point: dopo tre anni chiude il centro di accoglienza

I richiedenti asilo assistiti dalla Croce Rossa trasferiti da via Flaminia in zona Aurelia

Aperto tra proteste e clamore, chiuso nel silenzio più assoluto: dopo tre anni via Flaminia saluta il centro di accoglienza per richiedenti asilo, voluto dalla Prefettura e allestito dalla Croce Rossa, all'Hotel Point, a due passi dalla sede del Municipio XV e da Corso Francia.

Centro di accoglienza all'Hotel Point

Una struttura aperta nel pieno dell'emergenza profughi con Roma Nord, nello stesso identico periodo, alle prese pure con l'infuocata vicenda del centro di accoglienza a Casale San Nicola.

Circa cinquanta gli uomini ospiti del Point che da hub temporaneo, nell'estate del 2015, si è trasformato in centro "permanente". Un piccolo hotel defilato al 988 di via Flaminia che tornerà dunque ad essere struttura ricettiva.

Le proteste dell'estate 2015

Esulta Fratelli d'Italia, primo ad accendere i riflettori sull'Hotel Point destinato ai profughi con tanto di striscione di protesta sul ponte della consolare: "Profughi in hotel, romani sotto i ponti" - il messaggio lanciato dal partito di Giorgia Meloni, critico con l'operato dell'allora Prefetto di Roma Franco Gabrielli.

"La ricetta integrativa dell’allora Prefetto Gabrielli si fondava sulla creazione di microstrutture su tutto il territorio nazionale ed in ogni parte del tessuto cittadino. Tale strategia però non ha avuto successo in quanto la gravissima crisi economica che ha colpito il nostro Paese dal 2014 e il flusso incontrollato di immigrati che si è riversato nel Paese dopo la guerra in Libia si sono dimostrati un mix devastante che ha visto la creazione di focolai di tensione in ogni dove" - sostiene Giorgio Mori consigliere di FdI in Municipio XV.

Fratelli d'Italia contro "business dell'accoglienza"

"La vicenda dell’Hotel Point è esemplare. Il gestore, la Croce Rossa, dopo aver fatto una valutazione meramente economica di opportunità, ha deciso di chiudere la struttura in quanto non rendeva a sufficienza preferendo trasferire il personale nel centro dell’ENEA da poco gestito grazie ad un provvedimento del TAR in zona Aurelia. Anche la Croce Rossa dunque - la dura accusa di Mori - ha preferito investire in un grande centro di accoglienza piuttosto che nel piccolo Hotel Point. Allo stesso modo abbiamo potuto rilevare che i proprietari delle mura hanno ripreso in mano una struttura totalmente devastata giungendo al punto di affermare di essere andati in perdita nonostante i 35 euro al giorno a persona destinati all’ente affidatario. Speriamo - ha concluso il responsabile romano immigrazione integrazione di Fdi Roma - che sia di lezione per tutti coloro che preferiranno l’attività di sfruttamento dell’accoglienza al turismo”.

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