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Cassia La Storta / Via Cassia, 1081

Ville extralusso e locali: tra Cassia e Insugherata spunta un borgo abusivo

Opere edilizie per fini residenziali e commerciali erette nel tempo senza permessi e dichiarate abusive oltre dieci anni fa. Il Municipio XV: "Comune le acquisisca per destinarle a fini istituzionali e sociali"

Un angolo di tranquillità a ridosso della via Cassia, una stradina per lungo tempo serrata dietro un massiccio cancello che per oltre 15 anni ha interdetto ai cittadini l'Insugherata e il tratto della via Francigena che attraversa quella parte della Riserva Naturale.

Nel febbraio scorso, dopo tre lustri di attesa, è arrivata l'agognata rimozione dell'inferriata con la restituzione dell'accesso pubblico alla Riserva e a quella via Francigena fulcro della storia, della cultura e delle ambizioni turistiche di Roma Nord anche e soprattutto in concomitanza con il Giubileo straordinario. 

Ma la questione via Cassia 1081 non si è risolta con la rimozione del cancello: all'interno una vera e propria cittadina abusiva, tirata su negli anni senza alcun tipo di permesso o autorizzazione.

Tutto comincia alla fine degli anni '90 quando in quella parte di terra tra Cassia e Insugherata, privata ma sottoposta a vincoli, iniziano i lavori di costruzione: ville, capannoni e manufatti vari. Il Municipio, allora XX, riscontra illeciti e abusi edilizi ma, nonostante le intimazioni, i lavori in via Cassia 1081 procedono spediti. Cantieri e progetti che non si fermano nemmeno nel 2000 quando il Comune di Roma, come stabilisce la normativa in tali casi, procede all'acquisizione dei terreni. 

Circa 2mila metri quadri di uffici, un paio di ville extralusso, altrettante villette, un capannone industriale e altre piccole strutture in muratura e tegole: questi beni immobili eretti nel tempo e di cui adesso il pubblico può e vuole disporre.

La proprietà ha infatti perso l'ultimo ricorso al TAR che di fatto ha spianato la strada affinchè quelle opere, abusive ma ormai in piedi, divengano utili per fini pubblici: "Invece di demolire quanto realizzato abbiamo deciso, come previsto dalla legge, di utilizzare tali beni immobili per fini istituzionali e sociali" - ha detto a RomaToday l'Assessore all'Urbanistica del Municipio XV, Elisa Paris, ricostruendo meticolosamente la vicenda di via Cassia 1081.

Di recente infatti il Consiglio municipale ha approvato la delibera firmata dal Presidente del Quindicesimo, Daniele Torquati e dall’Assessore Paris, riguardante proprio l’utilizzo ai fini pubblici di quelle opere edilizie abusive: "Opere - hanno detto i due - realizzate con fini residenziali e commerciali che sono state dichiarate abusive più di dieci anni fa in quanto prive di titolo abilitativo".

Ora con la delibera approvata il Municipio XV richiede che vengano acquisite a patrimonio dal Comune di Roma e utilizzate per fini istituzionali e sociali: "Si tratta di un altro importante risultato per l’amministrazione del Municipio XV, dopo la rimozione del cancello abusivo che sbarrava l’accesso dalla Via Francigena alla Riserva dell’Insugherata, effettuata lo scorso febbraio". 

"La rimozione del cancello abusivo è stata la prima grande vittoria ottenuta, preché ci ha permesso finalmente, dopo anni di inerzia del passato, di restituire ai cittadini e ai viandanti che entrano a Roma un percorso unico che dalla Via Francigena entra nella Riserva dell’Insugherata.

Ora, con l’approvazione della delibera, per la prima volta il nostro Municipio potrà destinare opere abusive a finalità pubbliche, creando servizi di qualità per il territorio" - ha commentato il minisindaco Torquati ringraziando il suo Assessore "per la gestione innovativa dell’urbanistica che ha saputo adottare nel Municipio: grazie al suo impegno - ha sottolineato Torquati - il territorio è stato valorizzato dal punto di vista urbanistico come mai era stato fatto prima".  

Via Cassia 1081, opere edilizie abusive destinate a fini pubblici

E la ferma volontà del Municipio XV di utilizzare quelle opere abusive per fini pubblici, ufficializzata con l'approvazione della delibera, potrebbe rappresentare un punto a favore dell'Amministrazione davanti al Consiglio di Stato, ultimo scalino della giustizia amministrativa da oltrepassare.

In via Flaminia 872 c'è tuttavia, otre che soddisfazione per il risultato ottenuto, anche una certa fiducia sull'esito della vicenda: "Le idee in cantiere su come riutilizzare le strutture sono tante e tutte orientate alla valorizzazione dell’area urbanistica da un punto di vista sociale, culturale e turistico, senza - ha tenuto a sottolineare Paris - intaccarne il valore naturalistico”. 

Ma via Cassia 1081 non è l'unico "regno" abusivo scovato: "In questi ultimi anni di lavoro e controlli serrati sono tante altre le situazioni simili che abbiamo scoperto nel territorio del Municipio XV e che avremmo voluto risolvere a stretto giro se l'esperienza politica non si fosse interrotta prematuramente" - ha detto l'Assessore Paris esprimendo la volontà di portare comunque a termine, magari nella prossima consiliatura, tali questioni.

Tremino dunque i proprietari di un'intera palazzina in zona Olgiata e di alcuni villini a Santa Cornelia, costruzioni abusive tra le prime della lista. 
 

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