Stazione La Giustiniana: dentro la street art, fuori "degrado senza limiti"
Nel piazzale sulla Cassia tag, scritte, manifesti abusivi e rifiuti. Retake sarà all'opera il 14 maggio, con AMA e Pics, per ripristinare decoro e vivibilità
Colori scintillanti, pois, pulizia e i ritratti in bianco e nero di alcune amate attrici del Cinema italiano sulle pareti: così oggi appare Stazione La Giustiniana, coinvolta nel progetto Arte in Stazione Città a Colori', che prevede l'utilizzo della street art per riqualificare, con il supporto di RFI, gli snodi ferroviari della Capitale rendendoli più curati e gradevoli.
Un'esplosione di arte, cura del dettaglio e decoro che contrasta però con quel che c'è fuori. Intorno a Stazione La Giustiniana, sulla Fl3 Roma-Viterbo, infatti erba incolta, manifesti abusivi, tag e murales tutt'altro che qualificanti la fanno da padroni.
Una situazione alla quale adesso il quartiere, da sempre sensibile e impegnato su tale aspetto, vuole dare un taglio. Per sabato 14 maggio, come spesso accade da quelle parti, è stata indetta una giornata di pulizia straordinaria e decoro partecipato: il Retake della Stazione La Giustiniana.
"Le strutture adiacenti il parcheggio di scambio Atac sono state imbrattate, i cestini sono stati ricoperti di volantini e manifesti e parte dei muri esterni alla stazione sono stati vandalizzati. Inoltre rifiuti, adesivi e tag un po ovunque.." - scrive Simone Baglivo di Retake lanciando l'evento in rete e sottolineando come nell'area in questione regni un "degrado senza limiti".
All'iniziativa prenderanno parte anche alcuni ragazzi della St.George's British International School con il supporto necessario di AMA e Pics.
Ripulire gli ingressi e i muri imbrattati, rimuovere adesivi e volantini, rimettere a nuovo i pali e ripulire l'area da tutti i rifiuti sparsi: questi gli obiettivi del Retake del 14 maggio.
Una giornata insomma in cui armarsi di guanti, raschietto e pennello affinchè a Stazione La Giustiniana, dopo banchine e sottopassi, possa rinascere anche il degradato esterno.