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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cassia

Olgiata, centro sportivo e negozi non sono più agibili: chiude il complesso costato 30 milioni di euro

A stabilirlo la sentenza del Consiglio di Stato dopo la controversia tra Roma Capitale e l’ex Punto Verde Qualità su depuratore e autorizzazione scarichi. Sotto sgombero anche la sede della Croce Rossa del XV

Un depuratore non in grado di assorbire le acque reflue, scarichi non autorizzati con le acque nere a rappresentare un fattore inquinante, nel mezzo anni di articolati carteggi tra Roma Capitale e Città Metropolitana senza alcuna soluzione alla controversia tra Comune e Punto Verde Qualità Olgiata.

Olgiata, si spengono le luci sul complesso costato 30milioni di euro

Alla fine è la sentenza del Consiglio di Stato a spegnere le luci sul complesso di via Cassia costato quasi 30 milioni di euro. Il centro sportivo, quello commerciale e la sede della Croce Rossa “non sono più agibili” e vanno sgomberati. "l’interesse pubblico ambientale prevale sull’interesse degli operatori a proseguire un’attività già di per sé provvisoria" - scrivono i giudici. Già da tempo in altra sede lo storico McDonald’s della zona

Il Punto Verde Qualità Olgiata

Si perchè la vicenda del Punto Verde Qualità Olgiata si trascina da tempo. Nel 2007 la concessione del Comune di Roma all’Olgiata Verde; otto anni dopo la decadenza della stessa per il mancato pagamento da parte della società delle rate dei finanziamenti agevolati con il complesso ad essere acquisito a patrimonio comunale. Nelle more dell’individuazione del nuovo concessionario, in via provvisoria, Roma Capitale concede ai vecchi destinatari di continuare la gestione imponendo un canone  per l’uso non abitativo dei locali di oltre 80 mila euro al mese. Somme in parte non versate con il Comune ad avviarne il recupero. 

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“A fronte di ciò, cambia anche il modello autorizzativo per il depuratore: se prima la responsabilità dello stesso ricadeva sui vecchi concessionari, garanti di tutti gli esercizi commerciali, dal 2015 ricade su Roma Capitale essendo divenuto tutto patrimonio indisponibile dell'Amministrazione. Questa diventa infatti deputata a chiedere le autorizzazioni all’ente che le concede, ovvero la Città metropolitana: entrambi gli enti, faccio notare, sono governati dalla stessa Sindaca” - spiega il capogruppo del Pd in Municipio XV, Daniele Torquati

Sotto sgombero negozi, centro sportivo e Croce Rossa 

“Per 4 anni quindi, Roma Capitale e Roma Città Metropolitana si sono rimpallati le responsabilità su queste autorizzazioni: alcuni esercizi commerciali, che pagavano l’affitto al Comune di Roma, hanno trovato nel frattempo altre sedi, come il McDonald's, mentre altri hanno fatto appello al Tar. Risultato: Roma Capitale ha perso introiti e il Punto verde Qualità e potrebbe perdere realtà significative come il Comitato 15 della Croce Rossa Italiana che lì ha la sede e che si inaugurò proprio nel 2015. Comitato che ricordo ha anche ristrutturato i locali e oggi è in prima linea nella lotta alla pandemia, ma lo è stato anche per emergenze passate come l’alluvione di Prima Porta nel 2014”. 

Olgiata, il Pd: "Salvaguardare piccoli e grandi attività, compresa la CRI"

Una vicenda, quella dell’Olgiata, che il Pd vuole far approdare nel parlamentino di via Flaminia. Già pronto un ordine del giorno da portare in Aula: “Crediamo sia necessario che Roma Capitale come proprietario della struttura si faccia carico di chiedere le autorizzazioni per il depuratore, faccia rispettare il versamento dei canoni non pagati e contribuisca a salvaguardare le piccole e grandi attività commerciali nonché - dicono i  dem - i livelli occupazionali e lo spazio del Comitato 15 della Croce Rossa italiana”.
 

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