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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cassia La Storta / Via Enrico Bassano

Dopo più di 40 anni va in pensione Daniela Romana Ugolini

LA storica funzionaria del servizio anagrafe nel XV Municipio racconta la sua lunga carriera

Dopo una vita spesa per il XV Municipio, è andata in pensione Daniela Romana Ugolini, storica funzionaria dell’ufficio anagrafe e punto di riferimento della cittadinanza. Il suo ultimo giorno di lavoro, presso gli uffici a La Storta, è stato il 31 maggio. Daniela ha deciso di raccontare a RomaToday la sua carriera lunga 43 anni e come è cambiata (e sta cambiando) l’amministrazione nel pubblico.

“Sono nata lavorando. Mi sono diplomata alle magistrali nel luglio del 1977, avevo 20 anni. Ho subito fatto domanda per fare supplenza nelle scuole. Volevo insegnare, era sempre stato il mio sogno. Ho fatto due anni di supplenze annuali e poi, nel 1979, ho fatto un concorso come assistente negli asili nido. Pensate, quello era proprio l’anno in cui nascevano i primi asili a Roma. Mi sono ritrovata in questo edificio, praticamente vuoto, e che oggi conoscono come il nido Peter Pan sulla via Cassia. Sono stata negli asili per 10 anni, fino al 1989”.

“Il primo a sapere che sarei andata in pensione è stato il consigliere del XV Municipio Stefano Peschiaroli, un bravissimo ragazzo, molto preparato, col quale ho parlato e parlo molto spesso. ci siamo anche fatti un selfie che ha poi pubblicato su Facebook e da lì mi sono arrivati centinaia di messaggi da parte delle persone che mi conoscono”

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Una nuova carriera

“Ho pensato che la mia carriera non potesse continuare solo con i bambini. Per altri 4 anni ho avuto il ruolo di economa per le scuole. Dovevo gestire quelli che allora erano i bidelli, fare ordini per il mangiare dei bambini e gestire la cucina. Andavo in tutte le scuole sul municipio: Olgiata, Prima Porta, sulla Cassia. Andavo ogni giorno in una scuola diversa e controllavo come andavano le cose. Però, come dicevo, volevo cambiare. Ho fatto quindi un concorso interno che ho vinto”.

L’inizio come “navigatore”

“Sono diventata amministrativa ed ho cominciato a via Carlo Poma, sempre nel XV Municipio. Il lavoro che svolgevo oggi non c’è più, per avere un certificato basta andare on line. A quei tempi facevo il navigatore. Dovevo imbarcarmi su un autobus, con un cumulo di faldoni, e andare a cercare negli archivi dell’anagrafe quello che serviva. Era un lavoro che non voleva fare nessuno ma a me piaceva molto. Ho cominciato quindi a viaggiare nel mondo anagrafico. Avevo talmente tanta esperienza che nessuno mi ha mai voluto spostare in altri uffici.”

La formazione

“Ho fatto in tutto 33 anni di esperienza anagrafica. È un mondo che mi affascinava. La pecca del comune di Roma è che non costruisce le figure specifiche che lavorano con il pubblico. Noi, agli inizi, eravamo autodidatti, abbiamo dovuto imparare da soli. Tenevo i contatti con la questura, la prefettura, facevo tutto da sola. Ho cominciato ovviamente come impiegata e poi, nel 2010 ho partecipato e vinto il concorso per diventare funzionario”.

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Gli insegnamenti alle nuove leve

“Sono stata in diversi uffici. Ho fatto la responsabile di Prima Porta, di un piccolo ufficio anagrafico a via Riano (che ora è chiuso per mancanza di personale), ho aperto Cesano ed ora stavo a La Storta. Ho fatto da maestra a tante persone. Le nuove leve che sono arrivate hanno la laurea ma per conoscere il lavoro pratico lo devi imparare sul campo. Molti mi hanno scritto per ringraziarmi per quello che ho insegnato loro. Per insegnare le cose bisogna andare piano, cominciare dall’inizio. È importante capire quello che si sta facendo.

I rapporti con i colleghi e gli amministratori

“Ho avuto sempre dei buoni rapporti con tutti. Abbiamo cambiato tanti direttori perché il XV Municipio è molto grande e problematico. Ho tanti ricordi positivi. Rispetto al passato oggi c’è molto più rapporto con le persone. La Storta, ad esempio, era un quartiere un po’ abbandonato. Ora sicuramente c’è molto più intervento da parte dell’amministrazione. Ho avuto un bellissimo rapporto con l’ex presidente Stefano Simonelli, che mi ha scritto un messaggio che mi ha commosso, ed ora con Daniele Torquati, che conosco da sempre e potrebbe essere mio figlio. Mi sono piaciuti tutti e due, sono entrambi molto presenti. Ho collaborato con Torquati per fare l’open day per la carta elettronica, che ha riscosso un grande successo. Abbiamo fatto vedere al cittadino che ci siamo. La carta d’identità è il fiocco del municipio”.

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L’importanza dell’organizzazione

“Eravamo in arretrato sui cambi di residenza, anche vecchi di due anni. Ci siamo rimboccati le maniche e, nonostante in carenza di personale, ce l’abbiamo fatta. Ora abbiamo un arretrato di 20 giorni. Ci deve essere però maggiore organizzazione. Ora che sono andata via, ad esempio, non c’è più un responsabile a La Storta e non so quando vorrò sostituita. Potrei aiutare come consulente esterno ma ormai questa figura non esiste più. Servirebbe per formare chi deve fare questo lavoro”.


Una nuova vita

“Il lavoro mi mancherà. Io ho aspettato che il comune mi collocasse a riposo per anzianità. Quando mi è arrivata la lettera dall’amministrazione ho chiesto se fossi costretta andare in pensione. Ero l’unica dipendente a fare questa domanda. La paga non è alta, non ci sono molti scatti di anzianità e pochi riconoscimenti di carriera. La voglia di lavorare al Comune di Roma, generalmente, non è tanta. Io sono una persona positiva, ho un bel carattere e mi è sempre piaciuto questo lavoro. Ho un buon rapporto con pubblico e non perdo mai la pazienza. Devo tutelare i dipendenti ed anche il cittadino al quale bisogna rivolgersi con cortesia. Mi ricordo di un cittadino molto arrabbiato che non poteva fare un atto perché mancava un documento. Ci ho parlato io con gentilezza, confermando le stesse parole del collega si è congedato serenamente”.
 

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