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Cassia Cassia / Via Cassia, 600

I cinghiali arrivano anche in ospedale, la disavventura di una mamma: "Io e la mia bimba di 4 mesi accerchiate"

Lo spaventoso incontro ravvicinato nel parco interno al San Pietro Fatebenefratelli, la testimonianza della donna: "Sulla Cassia ormai siamo insicuri ovunque, in quel momento ho pensato solo che dovevo portare in salvo mia figlia"

“Ero seduta sulla panchina a leggere un libro immersa nel verde, la mia bambina di quattro mesi dormiva nella sua carrozzina quando all’improvviso ho sentito dei grugniti provenire dal cespuglio che avevo alle spalle. Era un branco di cinghiali”. E’ questa la testimonianza di Carlotta, una giovane neomamma residente in zona Cassia che nei giorni scorsi ha avuto uno spaventoso incontro ravvicinato con gli ungulati che ormai in quel quadrante di Roma nord la fanno da padroni. Anche all’interno dei giardini dell’ospedale. Si perchè Carlotta è stata accerchiata nella piccola area verde all’interno del San Pietro Fatebenefratelli, proprio a due passi dall’ingresso principale e dal parcheggio dove ogni giorno transitano migliaia di sanitari, dipendenti e utenti. 

Cassia, i cinghiali arrivano anche in ospedale

Il fruscio delle foglie proprio dietro la nuca, i grugniti e quel brivido lungo la schiena che, nonostante lo spavento, non ha fatto perdere alla donna la calma. “In quel momento ho pensato solo che dovevo portare in salvo mia figlia, allora mi sono alzata lentamente e ho camminato piano piano verso l’uscita del parco”. Una passeggiata ad alta tensione, grande la cautela per non attirare l’attenzione del branco su di lei e sulla sua piccola: passo felpato per non far scricchiolare sotto i piedi le foglie secche cadute a terra, sguardo dritto in avanti sperando di lasciarsi alle spalle i cinghiali. Una volta fuori la fuga verso la portineria del nosocomio romano per avvisare del pericolo. 

Cinghiali, la disavventura di una mamma: "Io e la mia bambina di 4 mesi accerchiate"

“Una situazione allucinante. Chi come me abita sulla Cassia ormai è interdetto ad andare ovunque perchè i cinghiali si sono presi il quartiere. Eppure - racconta Carlotta - l’unico posto nel quale mi sentivo tranquilla era proprio all’interno dell’ospedale. Mai avrei pensato che un branco potesse arrivare anche li”. 

Cadute nel vuoto le telefonate per chiedere un intervento della Polizia Locale, dei Carabinieri o della Polizia di Stato. “Mi è stato detto che nessuno poteva intervenire perchè si tratta di area privata. Questo è assurdo perchè si tratta comunque di un ospedale, un luogo che fa servizio pubblico”. Una volante è arrivata solo dopo che gli ungulati avevano lasciato il parco.

L'emergenza cinghiali mai risolta

A quanto apprendiamo non è il primo avvistamento di cinghiali in zona ospedale San Pietro. “La sera - ci raccontano - quando ci sono meno auto e meno persone in giro ce ne sono sempre una decina davanti all’ingresso. Entrano quando si alza la sbarra per far entrare ambulanze e mezzi”. Così dopo aver invaso strade, parchi, giardini privati, parcheggi di supermercati, aver tentato di entrare in Tribunale, i cinghiali di Roma arrivano anche nel cuore dell’ospedale. Emblema dell’immobilismo istituzionale che negli ultimi anni ha caratterizzato la tematica: protocolli mai applicati, piani di contenimento inadeguati e insufficienti ad arginare l’invasione che da tempo la città indica come una vera e propria emergenza. 

Parco San Pietro-2

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