rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cassia Cassia

Emergenza cinghiali, la gabbia nella riserva fa infuriare gli animalisti: “Siano solo sterilizzati”

Nella riserva dell’Insugherata è stata predisposta la prima trappola. Gubbiotti: “Esemplari pericolosamente vicini all’abitato, è inevitabile”. Protestano l’OIPA: “Non siano destinati ad aziende venatorie”

Una grossa gabbia, in grado di catturare più esemplari, è stata armata nel parco dell’Insugherata. E’ destinata a catturare gli ungulati che si aggirano nella riserva, una di quelle gestite da RomaNatura.

Il ricorso alle gabbie

Non è la prima che l’ente regionale predispone, nelle aree di propria competenza. Da oltre un anno sono infatti state predisposte, fuori dal Raccordo Anulare, nella riserva di Decima Malafede, nel quadrante meridionale della città, ed in quella della Marcigliana, nella zona nord ovest della città. La gabbia dell’Insugherata è la prima ad essere sistemata all’interno del raccordo anulare.

“Abbiamo intenzione di implementare il sistema di cattura già sperimentato a Malafede e Marcigliana, anche nella riserva dell’Insugherata. In attesa che entri nel vivo il nostro progetto, abbiamo prestato alla regione, proprietaria del parco, una delle nostre gabbie. E’ stata sistemata in quella zona perchè c’è una colonia di cinghiali che si aggira pericolosamente vicino ad un’area abitata” ha spiegato Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura.

Il destino dei cinghiali

Gli animali catturati, esemplari di una razza particolarmente prolifica che ha invaso Roma Nord, sono destinati ad essere abbattuti. Una scelta che, nei parchi regionali, è figlia di un apposito accordo sottoscritto anche da FederParchi, Legambiente e Coldiretti. 

In contesto cittadino, invece, si tendono a privilegiare altre soluzioni. Abbandonata la strada della telenarcosi, impiegata tra molte proteste durante il lockdown, si è scelto di perseguire quella della cattura e del trasferimento. In aree protette, dislocate fuori dalla Regione Lazio. Riserve faunistiche dove, gli ungulati, non possono essere abbattuti. Che poi è la richiesta che proviene anche da alcune sigle ambientaliste.

La preoccupazione degli animalisti

“Alcuni residenti della zona ci hanno chiamati dopo aver trovato le gabbie destinate a catturare alcuni esemplari” ha fatto sapere OIPA, l’Organizzazione Internazionale di Protezione degli Animali. Secondo l’associazione si tratta di cinghiali “che da sempre abitano la zona e che convivono serenamente con i frequentatori del parco”. Il timore, che si è diffuso tra i residenti, è che questi ungulati possano finire in una riserva faunistica venatoria.  

“Chiediamo di sapere con certezza dove vorrebbero portare gli animali una volta catturati, e che sia garantito l’eventuale spostamento in un’area protetta o, ancora meglio, che si proceda alla sterilizzazione degli esemplari, lasciandoli nel loro territorio”. Una soluzione che,tuttavia, non rientra nei piani di chi gestisce la riserva.
 

Cinghiali e gabbie nel parco dell'Insugherata

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza cinghiali, la gabbia nella riserva fa infuriare gli animalisti: “Siano solo sterilizzati”

RomaToday è in caricamento