La Giustiniana, sgomberato lo stabile occupato dai nomadi
Mandati via gli indigenti che si erano insediati abusivamente nel palazzo di via Cassia 1134: "Dopo furti, degrado e minacce è vittoria di Casapound"
Entrata pedonale chiusa, cancello principale serrato da una grande catena con lucchetto e un cartello ad avvisare chi volesse violare l’ingresso della presenza di un cane. A dire che qualcosa in via Cassia 1134 è cambiata anche il pannello, nuovo di zecca, con su scritto ‘proprietà privata’.
Già perché lo stabile de La Giustiniana, da tempo occupato da nomadi e indigenti è stato sgomberato: quello che fu pensionato per ex dipendenti di Ferrovie dello Stato e poi edificio fatiscente – passato di proprietà in proprietà prima di essere affidato ad una gestione commissariale - adesso sembrerebbe essere stato comprato.
L’edificio, in attesa di una prima bonifica, ora è sorvegliato da un guardiano e – a quanto si apprende – lo sarà per i prossimi sei mesi. Nel quartiere si vocifera che quell’enorme palazzone verrà abbattuto per lasciar posto a cinque palazzine nuove di zecca.
Dunque a distanza di un mese appena da quando la vicenda dell’occupazione abusiva - con tanto di fuochi accesi all’interno degli appartamenti, stufe non a norma, episodi di aggressione, furti e rovistaggio – è tornata alla ribalta, la normalità sembra davvero essere stata ripristinata.
Sgombero, messa in sicurezza e guardiania quello che aveva chiesto Casapound manifestando davanti al 1134 di via Cassia.
“Abbiamo vinto” – dicono i militanti di via Napoleone III. “Dopo mesi di degrado, furti e minacce l’insediamento è stato sgomberato” – è scritto sul volantino distribuito ieri agli abitanti della zona.
“Solo dopo il nostro intervento e le nostre segnalazioni qualcosa si è mosso” – ha commentato Ivana Perina, esponente di Casapound a Roma Nord, sottolineando come ora sarà importante mantenere il servizio di guardiania affinchè nessun altra occupazione possa avvenire.
“Casapound – promettono – non abbasserà la guardia su via Cassia 1134 e sulle altre situazioni del genere”.