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Ares 118, sopressa l'ambulanza di Prima Porta

Dopo S.Maria della Pietà e piazzale degli Eroi, ora un'altra ambulanza è stata soppressa per mancanza di personale: si tratta di quella a Prima Porta. Licia Pera: "Vogliono privatizzare questo settore"

A Roma, una problematica non nuova, torna a farsi sentire. Si tratta della riduzione delle ambulanze pubbliche e in particolar modo della carenza di risorse da parte dell'Ares 118, l'agenzia pubblica che gestisce nella capitale circa 80 ambulanze. L'Azienda in questione sfrutta le risorse umane, economiche e strutturali a disposizione, con l'obiettivo unico di assicurare una pronta risposta alla fase di allarme extraospedaliera alle emergenze sanitarie.

Attualmente però il servizio offerto si sta riducendo. È stata soppressa infatti l'ennesima postazione per carenza di personale. Dopo l'ambulanza a S. Maria della Pietà e una seconda a piazzale degli Eroi, ora è toccato al mezzo in servizio a Prima Porta. La motivazione addotta per questa riduzione è stata quella della carenza di personale.

Licia Pera del settore sanità di RdB/USB, non condivide la motivazione e attacca: "Siamo alle solite. Con l'alibi della carenza di personale, certamente aggravato dalle ferie estive, si prosegue nell'intento di privatizzare un importante e delicato settore dell'assistenza: il soccorso in emergenza. Con questa ennesima chiusura - prosegue - è seriamente a rischio il diritto di una fetta di cittadinanza ad essere soccorsa, in caso di necessità, nei tempi previsti dalla normativa che non è l'unica ma è la prima condizione per un intervento efficace".

L'associazione a cui fa capo Licia Pera, ha scritto ha posto questa questione anche alla Presidente della Regione, al Prefetto e al Commissario di Sanità, per fare in modo che la problematica non venga posta nel dimenticatoio, riuscendo così a privatizzare un settore pubblico.

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