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Via Volusia: i proprietari delle case inagibili dovranno pagare l'Imu

Dopo che da due anni 11 famiglie sono costrette a vivere lontano dalle proprie abitazioni perché dichiarate inagibili a causa dei lavori per la Galleria Cassia, dal Comune arriva la notizia che le abitazioni non sono esentate dal pagamento dell'Imu

Ancora un'altra cattiva notizia per gli abitanti di via Volusia, nel Municipio XX. Dopo che da due anni le 11 famiglie alle quali sono state dichiarate inagibili le proprie abitazioni, a causa dei lavori di costruzione della galleria Cassia, sono costrette a vivere lontano dalle proprie case, adesso per loro arriva un'altra "mazzata". Nonostante l'inagibilità  degli immobili, le famiglie di via Volusia saranno infatti costrette a pagare l’Imu. Lo scorso 21marzo il consigliere capitolino Dario Nanni aveva presentato un’interrogazione comunale nella quale, facendo seguito alla mozione n.1/2012 approvata all’unanimità dal Consiglio del XX Municipio, si chiedeva al sindaco di dare corso alla mozione e esentare le 11 famiglie di via Volusia dal pagamento delle tasse sugli immobili in questione. Ieri, è arrivata la cattiva notizia. Nel documento, che porta la firma di Carmine Lamanda, assessore al Bilancio e allo sviluppo economico del Comune, si legge che non è prevista alcuna esenzione per gli immobili dichiarati inagibili, ma che è prevista la riduzione del 50% della base imponibile per tali immobili.

Ecco il testo il risposta all'interrogazione: “In riferimento ai quesiti formulati nell’interrogazione in oggetto si precisa che l’articolo 9 comma 8 del D.L. n 201/2011 in materia di Imu non prevede l’ipotesi di esenzione per inagibilità dei fabbricati. […] Si segnala tuttavia che nel D.L. 2 marzo 2011, n.16, attualmente in fase di conversione è stato approvato dalla Camera un emendamento che prevede la riduzione del 50% della base imponibile per i fabbricati dichiarati inagibili e di fatto non utilizzati […] Si precisa infine che la disciplina dell’Imu prevede la compartecipazione dello Stato al gettito per cui allo Stato compete la metà dell’importo […]. Conseguentemente, l’approvazione  del citato emendamento comporta una perdita di getto in capo all’Ente locale che dovrà comunque garantire allo stato la quota di competenza”.

La notizia, come prevedibile, non è piaciuta ai cittadini di via Volusia. Sabatino D’Emidio, proprietario di tre appartamenti inagibili afferma: “Subiamo tutte le ingiustizie che gli enti locali possono esercitare nei nostri confronti – commenta – e questa è solo l’ultima in ordine di tempo. Sono passati più di due anni e ancora non riusciamo a venire a capo di questa storia". Il signor D'Emidio spiega che finora "abbiamo solo registrato un timido tentativo di approccio da parte di Anas che, come azienda appaltatrice si è detta a suo tempo disposta a venirci incontro. Solo a parole però, perché nei fatti ancora non abbiamo visto nulla di concreto”.

Sulla questione anche Daniele Torquati, capogruppo Pd al Municipio XX, esprime tutto il suo malcontento. “Non posso essere soddisfatto della risposta ottenuta riguardo alla vicenda - spiega - . Quello che non è chiaro all'assessore, e quindi all'amministrazione capitolina, è che per via Volusia non si tratta di una inagibilità generica, ma di una fattispecie strettamente legata a problemi con l'amministrazione pubblica: pur non volendo entrare nelle dinamiche giudiziarie, appare del tutto evidente la stretta connessione tra l'inagibilità delle strutture e il cantiere del raccordo. Continuo a sostenere la nostra proposta, tra l'altro approvata dall'intero Consiglio municipale in ben due occasioni". Secondo Torquati  il Comune di Roma Capitale deve "farsi carico dei disagi degli abitanti esentandoli dal pagamento della tassa sulla casa in quanto non ne usufruiscono da ben due anni”.

 

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