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Trionfale Della Vittoria / Via Sabotino

Il pasticcio di piazza Bainsizza, la Asl cacciata dai privati dovrà tornare nell'ex deposito

Il privato che ha acquistato l'ex immobile ha chiesto all'Asl di lasciare i locali entro fine ottobre

Entro la fine di ottobre la Asl Rm1 deve lasciare i locali utilizzati per il centro diurno ed il centro residenziale del dipartimento di salute mentale di via Montesanto 71. Si tratta di uno degli ingressi all’ex deposito Atac di piazza Bainsizza, la struttura che la società Sant’Anna per la famiglia srl, vicina alla fondazione Memmo, ha rilevato all’asta pubblica del dicembre scorso. Asta che si è svolta perchè, nell'ambito del concordato preventivo finalizzato al salvataggio di Atac, era stata prevista la vendita dell'ex rimessa.

Lo "sfratto" alla Asl Rm1 

Il privato, avendo acquisito tutto il complesso, ha già iniziato l’intervento di riqualificazione. Per procedere con i lavori, ha bisogno però di recuperare anche i locali impegnati dal servizio sanitario locale. Ma la Asl, al momento, non ha un posto dove andare. “La proprietà a giugno ci aveva chiesto un incontro, dichiarandosi disponibile a fare un sopralluogo congiunto per trovare un’altra soluzione”, ha spiegato il direttore amministrativo dell’Asl Rm1 nella seduta di commissione che il Campidoglio ha dedicato alla vicenda. “Con i nostri tecnici siamo andati a vedere” ha aggiunto “ma la sede individuata era piccola, non idonea e non confacente al servizio”. 

Per stessa ammissione del dirigente dell’azienda sanitaria locale, successivamente  “i rapporti con la società privata si sono interrotti”. Un bel problema perché, la Asl, è in attesa di sapere quanto dureranno i lavori. “Non intendiamo rinunciare al diritto a stare nell’immobile” è stato rimarcato dal dirigente amministrativo, che pertanto ha chiesto, via email, “un preciso cronoprogramma, in modo che si possa avere contezza di quando rientreremo nell’immobile”. Un diritto che è stato riconosciuto anche dal Campidoglio.

Il diritto della Asl e quello del privato

“C’è una sentenza di primo grado, emessa nel 2020 – ha ricordato il capo staff dell’assessorato al patrimonio capitolino – con la quale si stabilisce che c’è un vincolo di destinazione ai sensi della legge 833 del 1978, a prescindere dalla proprietà del bene, ed all’epoca era ancora di Atac”.La normativa cui si fa riferimento è quella che istituisce il servizio sanitario nazionale.

Resta però anche il diritto, da parte del privato, di eseguire i lavori di ristrutturazione sul bene appena acquistato. Un diritto che nessuno mette in discussione. La Asl Rm1, però, ha bisogno di trovare dei locali alternativi dove realizzare il suo prezioso servizio diurno e residenziale. Su questo fronte è ora impegnata l’amministrazione.

Il pasticcio del Campidoglio

Perché siamo in presenza di un pasticcio? Perché il Campidoglio le ha sbagliate quasi tutte. Ha perso un immobile “prezioso”, per stessa ammissione dell’assessore alla mobilità, nell’ottica del progetto Full Green: ed ora deve trovare un’altra sede dove ospitare i 100 mezzi  elettrici di cui la capitale deve dotarsi. Ha sbagliato a non esercitare un diritto di prelazione sul bene, che è vincolato, operazione che era stata suggerita sia dal municipio I che da una petizione lanciata dalle associazioni del territorio. Ed ora si trova nella condizione di dover trovare una sede “provvisoria alla Asl”.

Pochi giorni per trovare una soluzione

Il servizio residenziale potrebbe essere ospitato nei pressi della stazione Termini. Ma per quello diurno, che accoglie oltre 50 utenti del municipio, deve premere sull’acceleratore, visto che i locali dell’ex rimessa Atac vanno liberati a giorni. La soluzione ipotizzata è al civico 4 di via Sabotino. Ma quell’immobile, ha spiegato il referente dell’assessorato al patrimonio, è condiviso tra vari dipartimenti ed ospita anche uno spazio assegnato al municipio I. “Lì c’è una casa rifugio, inaugurato con la precedente amministrazione municipale – ha ricordato la minisindaca Lorenza Bonaccorsi – ed è un centro di eccellenza di tutto il comune. Però è solo una parte del terzo piano” e dunque l’amministrazione capitolina ha ora il compito di sondare la disponibilità degli altri dipartimenti, a destinare “temporaneamente” degli spazi alla Asl Rm1. Quello che appare certo, è l’intenzione dell’amministrazione di supportare la Asl nella sua volontà di fare ritorno nell’ex rimessa Atac. Anche se non è chiaro quando ciò avverrà, visto l'assenza d'interlocuzione con la  nuova proprietà dell'ex deposito. 

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