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Prati Della Vittoria / Piazza Bainsizza

Gli effetti della privatizzazione del deposito di piazza Bainsizza: la Asl si prepara al trasloco

Sartini: "Entro fine ottobre la Asl uscirà dall’ex deposito Della Vittoria"

Il centro di salute mentale di via Monte Santo prepara le valigie. “Entro fine ottobre la ASL uscirà dall’ex deposito Della Vittoria, probabilmente per non rientrarvi più” ha reso noto il consigliere del municipio I Renato Sartini. E’ quello uno dei segnali più tangibili dell’ingresso dei privati nell’ex rimessa di piazza Bainsizza.

La vendita all'asta dell'ex deposito

Il complesso era stato messo all’asta perché, nell’ambito del concordato preventivo, era stato ritenuto sacrificabile secondo un fine superiore: salvare l’Atac dal fallimento. Questo era l’obiettivo dichiarato nel 2017. Successivamente il Campidoglio ha riconsiderato la scelta ed ha pertanto deciso di riscattare il deposito per allocarvi 100 mezzi elettrici da acquistare con i fondi del PNRR. Un ripensamento tardivo, perché l’immobile ha iniziato ad interessare anche i privati. Ed è stato in questo contesto che, l’amministrazione, ha subito uno smacco.

L'ingresso dei privati nell'ex rimessa

Per circa 100mila euro, la società Sant’Anna (vicina alla fondazione Memmo) ha superato l’offerta di Roma Capitale, aggiudicandosi in tal modo l’intero ex deposito. Un risultato inaspettato, che i comitati di zona ed il municipio avevano chiesto di scongiurare, chiedendo di esercitare il diritto di prelazione del bene. L’operazione, resa possibile dal fatto che il complesso è vincolato, non è stata comunque portata a compimento. E quindi Roma Capitale ha dovuto rinunciare al deposito. 

L’aver perso alle buste l’ex rimessa, ha comportato varie rinunce sul fronte pubblico. Il comune, che deve trovare ora una complicata alternativa per ospitare i treni elettrici previsti dal progetto “Full Green”, ha dovuto cercare anche una diversa allocazione per gli squaletti e gli altri mezzi dell’Ama che erano ricoverati all’interno del complesso. A queste rinunce si somma quella che, probabilmente, i residenti avvertono coma la maggiore privazione. La chiusura, appunto del centro di salute mentale.

Il trasferimento del centro Asl

“La Asl ha al suo interno una parte residenziale di comunità che ospita anche di notte 12 pazienti, e una cosiddetta diurna, quella che assiste una cinquantina di persone. La parte residenziale probabilmente finirà nella sede di Via Piatti (Termini) che, chiusa da un anno per ristrutturazione, riaprirà il primo ottobre – ha spiegato il consigliere Sartini –  I pazienti del diurno, invece, ovvero il servizio che assiste giorno per giorno i cittadini fragili, rischiano di finire in una sede di Via Palestro”. 

Il risultato di questo trasferimento è che “persone che del nostro territorio si dovranno avviare verso un’altra zona del municipio, lontano dai propri ambienti, spazi e paesaggi” ha sottolineato il consigliere della lista Gualtieri. E’ una perdita che nel quadrante, all’indomani della sconfitta del Campidoglio alle buste, comitati ed associazioni avevano subito chiesto di scongiurare. Senza fortuna. Il diritto di prelazione non è stato esercitato ed il privato, a buon diritto, ha già iniziato a riqualificare un immobile che poteva avere una diversa destinazione.
 

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