Il municipio I vuole la gestione del casale Gomenizza: "Sarà la casa della cittadinanza attiva"
Il Campidoglio dovrà decidere la destinazione del casale che è stato richiesto anche da RomaNatura
C’è un casale, al civico 81 di via Gomenizza, che sembra molto appetibile. La struttura si trova a pochi metri dal cancello d’ingresso della riserva naturale di Monte Mario. L’edificio, di cui RomaNatura conserva il compito di garantirne la custodia, è di proprietà comunale ma da anni non viene utilizzato.
La casa della cittadinanza attiva
“Abbiamo proposto di trasformarlo nella casa della cittadinanza attiva” ha fatto sapere Renato Sartini, consigliere municipale della lista Gualtieri Sindaco. L’ente di prossimità governato da Lorenza Bonaccorsi, nella giornata del 7 aprile, ha votato in maniera trasversale un provvedimento che mira ad assegnare al municipio la gestione dello spazio. Meglio. Il casale finirebbe “sotto il diretto controllo, l’organizzazione ed il coordinamento della presidenza del municipio che ne determinerà, attraverso un’apposita delibera, il regolamento di accesso e gestione” nonché l’apertura e chiusura dell’area, nel rispetto del regolamento comunale.
L’assegnazione dell’immobile al municipio è finalizzata alla realizzazione di una casa della cittadinanza attiva, vale a dire di una sede da mettere a disposizione di cittadini, comitati e associazioni che hanno l’esigenza “di avere uno spazio comune di riferimento per incontrarsi e confrontarsi tra loro e con le istituzioni” si legge nel provvedimento “per discutere problematiche inerenti il territorio e/o lavorare a progetti di riqualificazione territoriale”.
La coesistenza con la casa delle arti
“Sarà un decennio che gli abitanti aspettano di avere a disposizione uno spazio come questo” ha fatto notare il consigliere Sartini, primo firmatario del provvedimento appena passato in municipio. “Con la loro presenza i cittadini potranno attivare anche un circolo virtuoso, contribuendo al decoro di un’area e della riserva di Monte Mario che, nel tempo, non è sempre stata garantita”. Ma il casale, nel corso della precedente consiliatura, era stato ad un passo dall’essere trasformato nella “Casa delle Arti”, uno spazio destinati ai giovani con autismo.
Il progetto, presentato da un gruppo di famiglie e sostenuto dai giornalisti Gianluca Nicoletti e Natalia Poggi, genitori di Tommy, ragazzo autistico di 18 anni, aveva vinto anche un bando della commissione parlamentare per le Pari opportunità. Tuttavia, ad oggi, non è andato in porto. “Ma il casale è molto ampio e dispone di due piani, pertanto – ha sostenuto il consigliere municipale Sartini – la casa delle cittadinanza non esclude la possibilità che vi si possa ospitare anche il progetto destinato ai giovani con autismo”.
La richiesta di RomaNatura
Le intenzioni del consiglio municipale, tramite la presidente Bonaccorsi, dovranno essere portate all’attenzione del Campidoglio perché casale Gomenizza è di proprietà comunale. Ma ancora oggi, la sua guardiania, è esercitata da RomaNatura che ha il suo quartier generale proprio all’interno della riserva di Monte Mario, a Villa Mazzanti. Ed il casale interessa anche l’ente regionale. “Lo scorso novembre – ha fatto sapere il presidente di RomaNatura Maurizio Gubbiotti –abbiamo presentato una proposta al Campidoglio, chiedendo l’assegnazione del casale per la realizzazione di una ‘casa del parco’, prevista nel piano di assetto della riserva naturale di Monte Mario. L’immobile è di proprietà di Roma Capitale ma la sua manutenzione e quella del verde circostante è stata garantita finora da RomaNatura”. Inoltre la riqualificazione del casale è stata realizzata con un impegno economico della regione lazio che, una decina di anni fa, vi aveva investito circa 700mila euro. Cosa vorrebbe farne l’ente regionale? “Il progetto della casa del parco è aperto alla cittadinanza e prevede l’attivazione di tre aree d’intervento: una sciola nel bosco – ha elencato Gubbiotti - un progetto agrourbano ed un progetto destinato al terzo settore”.
Quest’ultimo, si legge nel documento che lo sintetizza, metterebbe a disposizione il casale per farne “un hub per le comunità dei quartieri che gravitano intorno alla riserva di Monte Mario, utile a migliorare anche l’integrazione del parco con la città anche in termini di presidio attivo del territorio”. Non sembra molto diverso da quello che sta chiedendo il municipio. Al Campidoglio, ora, il compito di decidere cosa fare di quell’ambito casale. Le proposte non mancano.