rotate-mobile
Torpignattara Pigneto / Piazza della Marranella

Una moschea nella sala consiliare del Municipio: "Atto illegale, ritirare l'ordinanza"

In seguito ad un'ordinanza del Municipio l'aula viene utilizzata come luogo di culto dalla comunità bengalese. Proteste dal centrodestra che cita un precedente del 2009: "Allora ci vietarono di esporre un crocifisso, ora è una moschea"

Continua a far discutere la decisione della giunta Palmieri di concedere ai fedeli della comunità bengalese la possibilità di riunirsi in preghiera nella Sala Consiliare di Piazza della Marranella, a Torpignattara. 

Un'ordinanza che seppur temporanea - i fedeli hanno tempo fino al 31 agosto per trovare un’altra sistemazione -, e sebbene la sala sia ormai in disuso, ha suscitato più di qualche perplessità nel quartiere e un ovvio coro di critiche da parte del centrodestra. Sulla questione è intervenuto in ultimo il consigliere Regionale Fabrizio Santori che in una nota firmata con Francesco Corsi (DifendiAMO Roma) ha chiesto formalmente al Presidente del Municipio Palmieri di ritirare l’ordinanza in quanto "ai limiti della legittimità".  

ATTO ILLEGALE - L'antefatto che ha spinto il Municipio a concedere ai fedeli la Sala Consiliare è stata infatti la chiusura, avvenuta nei giorni scorsi, della vicina Moschea di via Alò Giovannoli in seguito ad un’ordinanza di sequestro. Una circostanza che secondo il centrodestra avrebbe dovuto convincere Palmieri a più miti consigli. "A seguito dello sgombero di un garage illegalmente adibito a moschea - obiettano i due - appare irriguardoso il fatto che un Presidente di Municipio si presti a un’operazione che porta a un atto altrettanto illegale, di fatto in sfregio ai provvedimenti intrapresi dall’Autorità giudiziaria".
 
HANNO VIETATO UN CROCIFISSO - Nella nota viene poi evocato un precedente avvenuto nel 2009 in seguito ad una sentenza della Corte Europea di Strasburgo che vietava di esporre il crocifisso nei luoghi pubblici. In quell’occasione il Pdl dell'ex Municipio VI presentò una mozione - bocciata dalla maggioranza di centrosinistra - nella quale si chiedeva di esporre un crocifisso proprio nella sala Consiliare della Marranella. 

Per la cronaca la sentenza fu poi cassata nel 2011 da una sentenza d’appello della stessa corte la quale ha riconosciuto che il simbolo della cristianità non è un elemento "di indottrimento". Il precedente però rimane. E il centrodestra ha buon gioco ad accusare la giunta Palmieri di fare due pesi e due misure anche se, è doveroso ricordarlo, da qualche tempo l'aula non ospita più le assemblee dei gruppi consiliari. "Oggi - proseguono Corsi e Santori - alcuni islamici pregano in un luogo dove si voleva negare anche la presenza di un crocefisso nel nome della laicità delle Istituzioni. E' questa l'Italia malata che va al contrario, buonista e che si fa male da sola ogni giorno".

RIVEDERE LA NORMATIVA - "Appare quanto mai necessario a livello di normativa nazionale e anche di provvedimenti cittadini - concludono i due - intraprendere misure legislative tese a fare chiarezza su luoghi di culto che nascono ovunque nel nome della libertà religiosa. Si tratta di regolare un fenomeno prima che si possano creare situazioni di assurdità e di conflitto in città. Una prima assurdità, che noi riteniamo illegale, ce l’ha già regalata oggi il presidente Palmieri. Buono con tutti meno che con gli italiani". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Una moschea nella sala consiliare del Municipio: "Atto illegale, ritirare l'ordinanza"

RomaToday è in caricamento