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Torpignattara Prenestino / Via di Acqua Bullicante

A Torpignattara vince il cemento: il supermercato Lidl apre al quartiere

Niente da fare per comitati e associazioni che per mesi tra presidi, appelli e denunce, carte alla mano, hanno tentato di fermare le ruspe. Il presidente del municipio Palmieri: "Il vincolo c'era"

Lidl vince e apre il supermercato. Mesi e mesi di lotta di comitati e associazioni, appelli a Sovrintendenza, assessori, sindaco, ministri, contro il cemento in via dell'Acqua Bullicante, finiti con l'inaugurazione il 25 febbraio del centro commerciale. Un servizio in più, "che dà posti di lavoro", per qualche cittadino che nel tempo ha difeso il progetto, un grigio casermone su un territorio che anela verde e parchi pubblici per il coordinamento No Cemento a Roma Est, in prima fila insieme a diversi comitati della zona nella battaglia, persa. 

Tutto comincia a maggio 2015, quando ruspe e macchinari buttano giù i primi alberi nel quadrante compreso fra via di San Vito e via di Villa Santo Stefano. Le istituzioni hanno da subito le mani legate: i permessi ci sono, e l'area è di proprietà privata. Ma a montare il caso è un vincolo archeologico e paesaggistico e un rebus ruotato esclusivamente intorno a una questione di tipo interpretativo.

IL VINCOLO - Se infatti l'area rientra nel Comprensorio Casilino Ad Duas Lauros tutelato dal decreto ministeriale del '95, è esclusa dal perimetro segnato sulle carte del PTPR (Piano Regolatore) del 2014. Un errore per comitati cittadini e V municipio, che ha preso subito posizione contro il supermercato. La Sovrintendenza però, chiamata in causa a dirimere il caos burocratico, ha dato ragione a quanto scritto nel Piano. 

Così nessuno è stato in grado di fermare le ruspe che mese dopo mese sbancavano il terreno davanti ai presidi degli attivisti in protesta. E le risposte agli appelli non sono mai arrivate. Il presidente Palmieri tentò la strada dell'ordinanza, poi revocata per questioni di competenza (il municipio non ha poteri in ambiti urbanistici) e per un ricorso al Tar avanzato dai legali del colosso francese pronto a chiedere i danni agli enti locali. 

I PERMESSI - Ma il "giallo" legato al vincolo non è stato nel tempo l'unico interrogativo. Secondo quanto denunciato dagli attivisti anti cemento, sarebbe mancato tra le carte anche un atto necessario (la certificazione della dismissione degli edifici preesistenti) per la concessione del nulla osta Il Suap, lo Sportello Unico della Attività Produttive del Comune di Roma, non lo avrebbe rilasciato, come ammesso dagli stessi tecnici. Il supermercato ha aperto comunque, pronto ad accogliere i clienti del quartiere a più alta densità abitativa della città. Ma il dubbio, almeno sul vincolo, rimane. Il presidente Palmieri lo ribadisce: "Resta della mia idea: il vincolo c'era".  
 

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