Furti alla Pisacane, il ministero finanzierà un impianto d'allarme: intanto i genitori chiedono al municipio "risposte immediate"
La notizia è stata confermata dalla dirigente scolastica Rosanna Labalestra. In mattinata i genitori hanno incontrato l'assessora municipale Mammarella:"Ci chiediamo cosa sia stato fatto"
Il ministero dell’Istruzione si è impegnato a finanziare l’acquisto dei 16 computer portatili rubati nel corso del terzo furto all’interno dell’istituto Pisacane di via di Acqua Bullicante, a Tor Pignattara, e un sistema di videosorveglianza per prevenire eventuali raid futuri. “L’ultimo atto dell’ormai ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è stato quello di disporre un sostegno economico per il nostro istituto”, ha spiegato a Romatoday Rosanna Labalestra, la dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo 'Simonetta Salacone', di cui la Pisacane fa parte, a poche dalla notizia del quarto furto in meno di tre settimane all’interno dell’edificio.
“Dopo la telefonata di Azzolina della scorsa settimana, ho ricevuto una nota di conferma, anche se non conosco i tempi tecnici per l’erogazione. Una volta che i fondi saranno sul conto corrente della scuola, potremo procedere in autonomia per effettuare questi interventi ma dovremo passare per una procedura negoziale. Ci siamo già portati avanti con un sopralluogo, ma è chiaro che per portare a termine la gara d’appalto ci vorranno almeno 30 o 40 giorni, il tempo necessario alle ditte per presentare un’offerta e valutare la migliore. So che bisogna agire in fretta ma non posso non procedere così, anche perché non si tratta di un piccolo investimento”.
Poi ha aggiunto. “Oltre all’allarme, è urgente procedere anche con l’installazione di inferriate alle finestre del piano terra, perché purtroppo molte non ne sono provviste”. Sul punto, però, la competenza è comunale. Labalestra non nasconde il suo dispiacere: “Il nostro istituto comprensivo è una scuola aperta, abituata ad accogliere, ed è spiacevole che si debba chiudere e blindare in questo modo. Credo che quello che sta accadendo alla Pisacane, e ricordo che non siamo gli unici, è significativo dell’emergenza sociale che stiamo vivendo e che andrebbe affrontata con strumenti più adeguati”.
Intanto nel giardino antistante l’entrata della scuola dell’infanzia, che si trova sul retro dell’edificio in via Policastro “per differenziare gli ingressi a causa del Covid”, a mezzogiorno si è tenuta un’assemblea infuocata tra i genitori dell’asilo, l’unico ad essere stato interessato da questo quarto episodio, e l’assessora municipale alle Politiche Scolastiche, Maria Elena Mammarella. “Abbiamo fatto tutto il possibile”, ha ribadito a più riprese Mammarella ai genitori che chiedevano di sapere con più precisione le azioni intraprese dal V municipio e dalle istituzioni locali per mettere in sicurezza l’edificio. “Vogliamo capire se è stato fatto tutto il possibile per evitare l’ennesima violazione”, la sintesi delle richieste dei genitori.
Al termine di una rampa di scale c’è una sorta di cancello a vetri che i ladri hanno utilizzato tutte e quattro le volte per intrufolarsi nell’edificio. Le prime tre volte, dalla scuola dell’infanzia sono arrivati fino alle stanze della primaria, in un caso sottraendo computer portatili e cibo per celiaci dalla mensa. La notte scorsa, invece, sono rimasti alla materna, non hanno rubato nulla di valore ma hanno messo tutto a soqquadro. Dopo i primi due furti, il vetro ormai rotto era stato sostituto con un pannello di plexiglass, che a sua volta nella notte tra domenica e lunedì è stato divelto per permettere ai ladri di aprire la porta. “Abbiamo ordinato un vetro più resistente ma ci vuole del tempo perché arrivi”, spiega Mammarella.
Intanto tra i genitori dilaga un misto di rabbia e preoccupazione. “L’8 febbraio è stata protocollata una richiesta di intervento al dipartimento Simu del Comune di Roma finalizzato a effettuare un sopralluogo per un antifurto”, denuncia una madre presente all’assemblea. “Questa situazione, però, va avanti da gennaio e io voglio capire se la scuola e gli enti locali hanno comunicato tra loro in maniera adeguata e se c’è qualcuno che non ha fatto il suo lavoro”.
Sono in molti a pensarla così. Più volte nel corso dell’incontro i genitori hanno chiesto interventi immediati. “In attesa di veder installato un allarme, vogliamo che vengano posizionate delle inferriate alle finestre e che venga montata una porta blindata all’ingresso. Questa situazione è ormai diventata un’emergenza. Possibile che non ci sia un modo più veloce di procedere in attesa dell’installazione dell’allarme? Vogliamo vedere delle soluzioni oggi stesso. Questa situazione sta diventando insostenibile per le famiglie, senza considerare che i bambini stanno iniziando a percepire la scuola come un luogo non sicuro”. Da quanto emerso nel corso dell’assemblea, non c’è stato alcun tavolo con le forze dell’ordine o con la polizia locale per organizzare controlli notturni nell’edificio. Tra le proteste e le grida di indignazione dei genitori qualcuno ha invocato l’intervento della sindaca Virginia Raggi che, sulla vicenda, non si è espressa.
L’assessora Mammarella, intanto, ha spiegato la situazione: “L’unica cosa che possiamo fare nell’immediato è mettere una catena più grossa. Ho chiamato ora l’ufficio tecnico municipale per esigere un intervento immediato. Come detto, abbiamo ordinato un vetro blindato ma non è ancora arrivato”, ha spiegato Mammarella interpellata a margine dell’incontro da Romatoday.
“Il municipio può intervenire in tempo reale per quanto riguarda l’ordinario, se poi l’ufficio tecnico poteva fare di più io non posso dirlo, so solo che per gli interventi straordinari è necessario avanzare una scheda di investimento che deve passare dal Simu e dal bilancio. Ho preparato la richiesta al Simu venerdì 5 febbraio, prima del terzo furto, l’ho protocollata lunedì 8 febbraio e mercoledì mattina abbiamo effettuato un sopralluogo. Nel frattempo si è mosso anche il ministero dell’Istruzione che ha deciso di stanziare dei fondi appositamente per la Pisacane. Ma non possiamo non considerare i tempi tecnici”. I genitori, preoccupati ed esasperati, aspettano risposte. “Non è possibile che i nostri figli inizino a vedere la scuola come un luogo non sicuro”.