Parco Sangalli, mancano i fondi per pulizie: "E' emergenza igienica"

”Una vera e propria emergenza igienico-sanitaria”. L'ha definita così il consigliere Idv Fabrizio Ferretti che ha presentato un question time sul Parco Sangalli a Torpignattara, da tempo oggetto di denunce e lamentale da parte di comitati e cittadini per il diffuso degrado, testimoniata anche da numerose fotografie scattate sul posto dal Comitato di quartiere Municipio 6.

Si tratta di un'area verde diventata location ideale per il bivacco dei senza tetto, complice la presenza dell'erba alta (che ora però è stata tagliata anche se l'intervento non sembra essersi rivelato risolutivo) e gli archi romani che aiutano a nascondersi. Tra l'altro è capitato più volte che siano stati gli stessi cittadini a provvedere alla pulizia da soli. “Ora basta, i residenti non ne possono più”, si rivolge con un appello Ferretti all’aula.

Al question time risponde il consigliere delegato all'ambiente Fabio Piattoni.“Si parla di manutenzione ordinaria e straordinaria ma a mancare sono i fondi e bisognerebbe rivolgere l’appello all’assessore Ghera e al XVI Dipartimento che non si occupa delle aree verdi ma delle piazze e più in generale delle periferie. Per assurdo l’area cani, autogestita in modo ottimale dai proprietari degli animali, è la parte più pulita del parco Sangalli”.
 
Perché un dipartimento diverso dal X gestisce un’area verde? La risposta starebbe nel programma oramai decennale ”Cento piazze” che riguarda nello specifico largo Pettazzoni a pochi passi dal parco Sangalli. “Una programmazione economica sbagliata alla base della mancanza dei fondi?”, si interroga ed interroga l’aula Piattoni al quale replica l’unico esponente dell’opposizione presente nell'aula di via Torre Annunziata, Daniele Rinaldi (Pdl).

“Se le reponsabilità sono del Comune non dimentichiamoci però che il progetto “Cento piazze” ha attraversato più di un’amministrazione in ordine cronologico. Detto ciò a prescindere dal colore politico delle istituzioni e dalle polemiche servirebbe un maggior coinvolgimento dei privati cittadini o delle associazioni nella gestione di quell’area verde, sulla scia dell’esperimento al momento ben riuscito con la gestione dell’area cani. Per quanto riguarda i fondi – precisa Rinaldi – dal Dipartimento 16° abbiamo avuto buone notizie”.