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Torpignattara Quadraro / Viale dell'Acquedotto Alessandrino

Stupro a Torpignattara, Roma parte lesa: "Violentata l'intera città"

Il Campidoglio si è costituito parte civile nel processo sullo stupro di Torpignattara. "Aggressione all'intera cittadinanza della capitale". Domani l'interrogatorio al giovane marocchino

Il Comune si costituisce parte lesa nel processo per lo stupro di Torpignattara. Una violenza, quella subita da una donna romana madre di tre bambini, che attenta "all'intera cittadinanza di Roma" e che ha spinto il sindaco Alemanno a firmare l'atto. Decisione che è stata presa "in quanto l'aggressione subita contrasta con i più elementari principi di convivenza civile e con i diritti della persona garantiti costituzionalmente" si legge in una nota del Campidoglio.

DINAMICA - La violenza si è consumata lunedì notte nel parco Sangalli, a ridosso dell'Acquedotto Alessandrino. La vittima, viene precisato in ambienti investigativi, non dormiva su una panchina. "Non è né una barbona né una disadattata" (come era stato diffuso inizialmente, ndr), afferma una fonte. La vittima dello stupro si era separata di recente dal marito ed era ospitata a casa di un amico che abita nella zona.

A causa di un litigio tra l'uomo e la sua convivente per la presenza della donna, quest'ultima è uscita dalla casa a tarda ora e si è seduta sulla panchina dove poi è stata avvicinata dallo stupratore. La 48enne è ospitata ora in una struttura protetta del Comune di Roma e ha ricevuto la visita dei tre figli. Dopo il coraggio e la prontezza dimostrati subito dopo la violenza, con la chiamata al 113 e il riconoscimento del marocchino arrestato, la donna affronta adesso una fase di crollo psico-fisico, con un forte stato di choc, secondo quanto riferito.

L'AGGRESSORE - Intanto è fissato per domani in carcere l'interrogatorio di garanzia per il cittadino marocchino di 24 anni accusato della violenza. Per lui la Procura di Roma ha chiesto la convalida dell'arresto, dovrà rispondere alle domande del gip e fornire la sua versione di quanto accaduto due giorni fa. Secondo quanto denunciato dalla vittima il nordafricano si sarebbe avvicinato prima con delle esplicite avances e poi, al rifiuto della donna, l'avrebbe afferrata e violentata. I pm contestano al 24enne i reati di violenza sessuale e rapina per aver sottratto alla donna anche uno zainetto.

L'uomo è un immigrato regolare, con un precedente per ricettazione. Lavora come operaio edile ed avrebbe una carta d'identità italiana rilasciata dal Comune di Roma nel 2011. E' stata la donna, dopo aver subito violenza, a chiamare il 113 e a far arrestare il giovane.

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