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Sabato, 20 Aprile 2024
Torpignattara Quadraro / Via Casilina, 634

Nasce il primo museo di arte urbana delle migrazioni di Roma

A fine luglio l'inaugurazione delle prime opere. Sorgerà nella casa di accoglienza per rifugiati Casa Scalambrini, al civico 634 di via Casilina

Una casa di accoglienza, incontro e integrazione tra migranti, rifugiati e comunità locale che diventa un museo a cielo aperto, con una collezione di 10 opere d'arte muraria per narrare le migrazioni nel quadrante est di Roma, dalla preistoria ai giorni d'oggi. Eccolo, il M.A.U.Mi, primo museo di arte urbana delle migrazioni della Capitale, pronto a sorgere nel giardino di Casa Scalabrini, lo spazio di accoglienza per rifugiati di via Casilina 634. 

Fervono i preparativi per la preinaugurazione di fine di luglio. L'allestimento definitivo invece arriverà entro dicembre. Il progetto, promosso dall'ecomuseo Casilino, in collaborazione con l'Agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo di Roma (gestore della casa di accoglienza) e il CseR - Centro studio emigrazione Roma, ha vinto il bando Creative Living LAB della direzione generale creatività contemporanea del ministero della Cultura. Ma vediamo come si articolerà il nuovo spazio pubblico. 

Nella prima fase (fine luglio 2022) verranno realizzate le attività di engagement della comunità locale, attraverso una serie di esplorazioni e incontri con i cittadini, oltre alle prime quattro opere di street art. Nella seconda e terza fase verranno realizzate le restanti opere e ristrutturato il giardino, attraverso un dispositivo museale costituito da pannelli informativi e pedana, su progetto realizzato dallo studio Mill. 

Cosa narra il M.A.U.Mi

Il tema del museo è l'evoluzione del fenomeno migratorio (con particolare riguardo al settore est della città di Roma) e le opere realizzate avranno il compito di raccontarlo secondo un ordine cronologico. "La scelta dei momenti da narrare - spiegano gli organizzatori - sarà fatta coinvolgendo la cittadinanza, così come la scelta degli artisti che verranno selezionati attraverso una call pubblica".

Il progetto espositivo prevede che ad ogni opera sia associato un QR-Code, che consenta di accedere a una piattaforma online per approfondire il momento storico rappresentato e accedere ai contenuti multimediali che raccontano l'opera e il processo creativo. Verranno poi coinvolti designer e creativi locali attraverso una campagna di adesione pubblica, un evento finale di inaugurazione del museo e l'avvio di tavoli di partecipazione per progettare collettivamente il piano di valorizzazione museale.


 

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