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Sabato, 20 Aprile 2024
Torpignattara Via Pietro Rovetti

Torpignattara, cancellato Diabolik: il murale dell'ex capo ultrà assassinato non c'è più

Il presidente di Ater: "Siamo intervenuti appena possibile per ripristinare lo stato dei luoghi e cancellare i segni di un atto illecito, uno sfregio compiuto su un bene pubblico"

Il volto di Fabrizio Piscitelli, l'ormai ex 'capitano' degli Irriducibili della Lazio ucciso mercoledì 7 agosto mentre si trovava su una panchina nel parco degli Acquedotti, disegnato sul muro di una palazzina Ater a Torpignattara, è stato cancellato. Nella mattinata di lunedì 25 novembre, in via Pietro Rometti, personale Ater e agenti della Polizia di Roma Capitale del V Gruppo Prenestino hanno dato infatti vita alle operazioni di ripulitura della facciata dell'edificio.

Il murale, apparso nella notte tra il 15 e 16 novembre scorsi che raffigurava il ritratto di Fabrizio Piscitelli, era stato disegnato da Noah. L'artista, individuato dai vigili, era stato successivamente individuato e multato di 400 euro, come previsto dal Regolamento di Polizia Urbana, e con la denuncia per imbrattamento di immobile pubblico perché il disegno era stato eseguito senza permessi. Le operazioni di pulizia del muro si sono svolte senza alcun incidente

"Come già accaduto in un caso simile a Tor Bella Monaca - ha commentato Andrea Napoletano direttore generale di ATER Roma - siamo intervenuti appena possibile per ripristinare lo stato dei luoghi e cancellare i segni di un atto illecito, uno sfregio compiuto su un bene pubblico. Il plauso avuto oggi da parte dei residenti ci conferma la necessità di contrastare l'illegalità in ogni sua forma".

Chi era Fabrizio Piscitelli, il Diabolik storico ultrà della Lazio

Nel corso degli anni, secondo le indagini della Guardia di Finanza, è emerso come Piscitelli fosse in stretto contatto con personaggi di assoluto livello criminale come Massimo Carminati e Michele Senese detto 'o pazzo.

Gli inquirenti, dal 7 agosto scorso, stanno ancora indagando per conoscere il nome del suo assassino e il suo mandante. Non è escluso che a determinare la morte di Diabolik, sia stata la conseguenza di un patto tra i signori della droga di Roma.

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