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Torpignattara Quadraro / Via di Tor Pignattara

Torpignattara tra abusivi e cantieri-degrado: "Ecco le emergenze del quartiere"

Il 12 ottobre si è tenuto un incontro tra il Cdq e altre associazioni della zona e municipio, carabinieri, polizia, Guardia di finanza, Ama e polizia Locale. I temi del dibattito? Sicurezza e degrado

Un mercato nuovo per combattere gli abusivi, un piano straordinario per la pulizia delle strade e un nuovo modello di gestione del verde pubblico, lotta alle mafie locali e al racket dei rifiuti ingombranti. Sono solo alcune delle richieste avanzate dal comitato di quartiere Torpignattara. Il 12 ottobre si è tenuto un incontro insieme ad altre associazioni della zona con il municipio, carabinieri, polizia, Guardia di finanza, Ama e polizia Locale. I temi del dibattito? Sicurezza e degrado, problemi che per il Cdq si risolvono con "la pianificazione, l’efficienza e il conseguente allargamento dell’accesso ai diritti della persona". Eccoli uno per uno. 

ABUSIVI - L'abuvisimo commerciale è uno di questi, nel quartiere di Roma est è particolarmente diffuso e genera concorrenza sleale ai negozi regolari. Ma serve a poco rifarsela con gli ambulanti, se invece nel quartiere esistesse "una piazza del mercato degna di questo nome si potrebbe lavorare per concentrare questo sistema all’interno di un perimetro controllabile che non crea disagio ai commercianti". Dal Cdq è più arrivata la proposta di farlo a piazza Sanmicheli, con eliminazione "dell’orrendo parcheggio esistente e istituendo lì la piazza del mercato del quartiere. In questo spazio avrebbero sede anche le bancarelle di Via Casilina che generano problemi alla viabilità pedonale, motorizzata oltre che a degradazione dell’area".

RIFIUTI - Le strade del quartiere sono troppo spesso invase dai rifiuti e sporcizia che si accumula. Alcune non vengono mai spazzate: via Baracca, via Cencelli, via Maggi, via Eratostene, via Bordoni e tutte le traverse della Marranella. Per non parlare di Via Casilina che viene spazzata in modo largamente insufficiente. "Bisogna varare un piano straordinario con una task force composta da spazzini, macchine pulitrici e quant’altro" suggeriscono dal Comitato. "Torniamo inoltre a chiedere la rotazione del personale attualmente impegnato nello spazzamento per manifesta inefficienza". 

AREE VERDI - Anche il verde non sta messo meglio. "Serve un nuovo modello di gestione. Lo abbiamo provato: quando i cittadini si auto organizzano rendono meglio, risparmiano soldi, danno lavoro e fanno un po’ di welfare di comunità. Forse è il caso di rivedere un modello che mostra la corda. Basta vedere le condizioni di Villa De Sanctis dove neanche la presenza di un presidio fisso del servizio giardini riesce a garantire standard qualitativi accettabili. Per tacere della situazione del Parco Sangalli che solo la testardaggine dei cittadini che si attivano in autonomia riesce a garantire alla decenza".

FRIGORIFERI E DIVANI IN STRADA - E ancora i rifiuti ingombranti. "Sono anni che diciamo che a Tor Pignattara esiste il racket degli ingombranti. È impensabile che dal 10 al 26 Luglio 40 cittadini del quartiere abbiamo deciso contemporaneamente di disfarsi dei loro frigoriferi. Tor Pignattara è considerato luogo in cui sversare. E questo perché è luogo poco controllato. Bisogna invertire la tendenza con azioni di investigazione, come quelli che portarono (su nostra segnalazione) a bloccare il racket dei materassi nel 2014".

I CANTIERI-DEGRADO E LE MOSCHEE - Sul fronte urbanistica sono due i nodi da sciogliere. Il Comitato chiede "l'immediata risoluzione delle questioni ancora aperte nel cantiere di Via Giovannoli e dell’altra vergogna del quartiere: il cantiere di Via Tempesta. Se fosse possibile sarebbe gradito una qualche forma di interdizione perpetua all’imprenditore autore di questi due capolavori di degrado urbano". Insieme alla "risoluzione del problema delle moschee abusiva dando adeguata alternativa per l’espletazione della libertà di culto garantita dalla nostra costituzione ai tanti cittadini bengalesi che la frequentano".

AFFITTO A MATERASSO - Un altro fenomeno sul quale i cittadini chiedono un intervento immediato è la cosiddetta "pratica dell’affitto a materasso che sta acquisendo dimensioni preoccupanti". Centinaia di cittadini migranti vengono ammassati in sottoscala o appartamenti fatiscenti creando un’economia opaca fondata sullo sfruttamento dei soggetti più fragili. "È ora di fermare questa barbarie". Come da frenare sono i gruppi criminali "che tengono in ostaggio intere strade del quartiere. Spaccio e prostituzione sono solo le punte dell’iceberg di un sistema che controlla strade, palazzi, negozi e bar". 

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