Cinema Impero, Dino Risi sul muro per denunciare lo stallo: "Perché il progetto è fermo?"
Ci sono le firme, i sondaggi, i progetti esecutivi, il consenso. Perché lo storico Cinema Impero di via dell'Acqua Bullicante è ancora chiuso? Il Comitato di Quartiere non molla
I mostri di Dino Risi proiettato sulle pareti del Cinema Impero, all'aperto, complice la prima serata primaverile della stagione, per denunciare uno stallo sospetto. Il Cdq Torpignattara combatte ormai da anni per la riapertura delle storiche sale di via dell'Acqua Bullicante: 4.000 firme, 600 sondaggi, 2 tesi di laurea, 2 progetti esecutivi e 1.000 cittadini che insieme hanno scritto le linee guida per trasformare la struttura in un centro culturale polifunzionale con cinema, teatro, sale prove, sale per la formazione, la post produzione e un co-working. Ma ancora il più è sulla carta.
"Per ora è stato liberato solo il fronte - spiega il Cdq - che è stato restituito alla formazione culturale". I cinque piani della torre che accolgono corsi di danza, teatro, perfomance e musica. "Un primo passo reso possibile dalla nostra pressione che ha creato le condizioni necessarie all'investimento da parte della proprietà". E adesso?
"Vediamo strani 'silenzi' e strani 'cambi di rotta'. La prevista Casa delle Associazioni tarda ad essere inaugurata mentre sappiamo che si sta lavorando proprio laddove era stata prevista (il piano terra della torre). Del cinema neanche l'ombra. Insomma lo spazio polifunzionale sembra esser stato relegato nella teca delle buone idee. Cosa sta succedendo?".
Certo "la recente delibera sui cinema chiusi non aiuta a pensare positivo in quanto consente anche di speculare sull’area". Un buon motivo per tornare a farsi sentire, oltre la proiezione di domenica. "Nei prossimi giorni torneremo a farci sentire, a chiedere incontri e tavoli, a chiedere perché un progetto fatto (anche con piani architettonici esecutivi come quello di Christian di Domenicantonio), condiviso e supportato da migliaia di persone, definito best practice dall’Università e dal Forum PA, studiato e discusso alla Biennale dello Spazio Pubblico sia ancora fermo. Noi non chiediamo niente per noi. Non facciamo parte della schiera di quelli che protestano per passare all’incasso".
