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Lago Bullicante, all'incontro per il Monumento naturale parla Boeri: "Roma è un mondo ed è il futuro"

L'urbanista è intervenuto telefonicamente in un dialogo con l'etologo Alleva, presente sulle rive del parco. Presenti anche l'assessore comunale Montuori e la consigliera regionale Bonafoni

“Il tema della biodiversità è centrale. Sappiamo che la riduzione della varietà con allevamenti intensivi, deforestazione e un certo tipo di agricoltura hanno creato le condizioni per il ‘salto di specie’, per creare forme virali sempre più frequenti”. C’era anche l’architetto e urbanista Stefano Boeri, anche se in collegamento telefonico, al quarto appuntamento del Percorso di progettazione condivisa del Monumento Naturale Parco delle Energie che si è tenuto ieri sulle rive del Lago Bullicante. L’appuntamento è il quarto del percorso progettuale che vede seduti fianco a fianco abitanti, istituzioni, mondo scientifico e artistico ma il primo che si è tenuto in quello che da ieri è a tutti gli effetti un Monumento naturale.

All’appuntamento, pensato come un vero e proprio seminario, hanno partecipato anche l’etologo Enrico Alleva, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Luca Montuori, la consigliera regionale Marta Bonafoni, e l’architetto Lorenzo Romito, tra gli ideatori di Stalker. Da un lato le riflessioni e lo studio sulla funzione di un luogo, come il Parco delle Energie e il Lago Bullicante, dove lo stop a un mega progetto edilizio e, di fatto, l’assenza di pianificazione, hanno lasciato spazio alla natura che, incontrollata, è diventata un Monumento naturale, oasi di una sempre più preziosa biodiversità descritta e osservata in diretta dall’etologo Allevi.

“Nessuno parli di laghetto”, le parole di Marco, del Forum territoriale del Parco delle Energie. “Anche studiosi e scienziati sostengono che si tratti di un lago. E un lago è un propulsore di biodiversità”. Dall’altro le informazioni sulla strada da percorrere per arrivare a un tutela dell’intero perimetro fino ad immaginare un ecosistema verde che attraversa la città dal Parco di Aguzzano fino all’Appia Antica.

“Quando penso a una città come Roma che ha in sé questa straordinaria varietà di paesaggi e di coabitazione di specie penso che rappresenti la città del futuro, anche se è difficile pensarlo vedendo il suo presente”, uno stralcio dell’intervento telefonico di Boeri. “Roma è un mondo con la sua dimensione artificiale, la natura selvatica e quella controllata, l’agricoltura, le nicchie biologiche affiancate a sezioni di storia e archeologia. Roma non è tanto il futuro della metropoli ma il futuro della nostra specie. Nel mondo esistono le città ed esistono le metropoli. E poi c’è Roma, che gioca un campionato a parte”.

Un campionato nel quale il lago Bullicante e il suo parco, questo l’obiettivo dei cittadini del Forum, giocherà un ruolo centrale. Il punto fermo è stato messo dalla firma da parte della Regione Lazio al decreto che istituisce il Monumento naturale anche se dal perimetro è stata lasciata fuori l’area di proprietà privata sulla quale sorgono i resti della fabbrica in disuso da anni. “Stiamo lavorando alla possibilità di un esproprio in danno per la mancata bonifica”, ha spiegato l’assessore Montuori. “Ma non è un’operazione semplice perché spesso la trasformazione delle città viene bloccata dai ricorsi”. Montuori ha messo inoltre sul tavolo della discussione con i cittadini una delibera, “firmata ma non ancora approvata, che incarna una visione della città: la creazione di un anello verde, di una rete ecologica della città che va dall’Aniene fino al Parco dell’Appia e al Tevere a sud, che in alcuni tratti corre lungo la ferrovia. Abbiamo già preso anche alcuni accordi con Fs”.

Sempre nell’ottica di un rafforzamento della tutela dell’area del Parco, la consigliera regionale Bonafoni ha invece parlato “della necessità di elaborare uno strumento parallelo per la gestione di questo luogo utilizzando la legge sui beni comuni”. Non solo. Il percorso della tutela del lago Bullicante e del suo ecosistema passa anche attraverso “la battaglia per rendere demaniale il lago con con l’istituzione di una fascia di 300 metri entro la quale non sarebbe più possibile costruire”, ha spiegato Marco, del Forum. “Perché tutti gli esperti che hanno effettuato verifiche su queste acque hanno confermato che non è un laghetto ma un lago”. 

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