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Prenestino Prenestino / Via Teano

Incendio in via Teano, Raggi parla di 'guerra dei rifiuti' ed evoca i criminali. Ma al momento non c'è nessuna denuncia

Dal Campidoglio fanno sapere che le indagini sono in corso. Qualora il reato verrà accertato, scatterà la denuncia

“Siamo sotto attacco”. “Una commistione di realtà legali e illegali”. Una “chiave di lettura”: il “sabotaggio”. La sindaca Virginia Raggi non ha dubbi: a Roma è in corso una “guerra dei rifiuti”. Lo ha raccontato oggi con un video postato su Facebook, lo ha sostenuto ieri con un post scattato proprio in seguito a quanto accaduto nella notte tra il 26 e il 27 giugno al Prenestino, in via Teano, a pochi metri di distanza dal centro di raccolta Ama del V municipio. 

“Ancora danneggiamenti, ancora incendi ai cassonetti ed ai centri di trattamento”, scrive Raggi. “Questa notte, all’interno di un terreno privato in via Teano, zona Prenestina, i soliti criminali hanno dato alle fiamme una grossa quantità di rifiuti plastici. Il rogo è stato domato, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, e nessuno è stato ferito o intossicato. Un fatto inquietante che si unisce alla parziale distruzione di un’azienda di stoccaggio a Cisterna di Latina, il cui capannone è stato incendiato solo due giorni fa. Qualcuno preferisce non vedere, pensare ad episodi isolati e - forse per semplicità o, più che altro, per interesse - preferisce non unire i puntini di un disegno ben preciso. Il sistema pubblico che gestisce il ciclo dei rifiuti, quello legale, quello della nostra azienda municipalizzata Ama, viene deliberatamente fiaccato da appetiti criminali”. 

La sindaca Virginia Raggi ricollega gli incendi ai cassonetti per le strade che da giorni sono stracolme di rifiuti che marciscono sotto il sole, sprigionando sostanze pericolose per la saute, ai roghi che nei mesi scorsi hanno danneggiato alcuni impianti dell’Ama fino a portarli alla chiusura, come nel caso del Tmb al Salario. E ancora, agli incendi che spesso avvengono in aree abbandonate, a volte di proprietà privata altre pubblica, in diverse zone della città, soprattutto di notte, soprattutto a Roma Est. In particolare, come ultimo esempio, cita l’incendio al Prenestino. Un quadro da “terra dei fuochi” che i cittadini di molti quarteri, da Tor Sapienza a Ponte di Nona, conoscono molto bene e che denunciano da anni, mentre la notte continuano a respirare la diossina prodotta dalla combustione di rifiuti. 

Il post su Facebook allarma, denuncia, ma non racconta cosa è accaduto la scorsa notte in via Teano né, soprattutto, cosa accadrà nei prossimi giorni. Proviamo a mettere in fila le informazioni che abbiamo. Secondo fonti della polizia locale interpellate da Romatoday, l’incendio non è stato troppo esteso e non ha raggiunto la strada mettendo in pericolo persone e palazzi. La nube di fumo che si è sollevata, però, si è diffusa per tutta la zona, estendendosi anche ben oltre le zone limitrofe, costringendo centinaia di residenti a chiudere le finestre. A bruciare, sterpaglie e "una grossa quantità di rifiuti plastici".

Il terreno interessato si trova in via Teano, all’altezza del tratto che curva verso la via Prenestina. A poche centinaia di metri di distanza c’è il centro di raccolta Ama del territorio, un istituto superiore e la sede del V municipio, che ha l’ingresso su via Torre Annunziata ma affaccia proprio su quell’area. Infatti, il presidente del municipio, Giovanni Boccuzzi, ha raccontato a Romatoday che “aveva già avuto contatti con i proprietari”. Ha spiegato: “Avevamo proposto di rendere utile quel pezzo di terra facendoci degli orti urbani ma il progetto non si è mai realizzato”. Non solo. “Negli anni passati gli abbiamo scritto diffidandoli dal pulire e tagliare l’erba”. Un problema d’estate, quando con le temperature molto alte è facile che partano degli incendi. Ma l’altra notte sono bruciati anche rifiuti plastici. “Non sapevo ci fossero anche rifiuti”, ha dichiarato il minisindaco. E, per il momento, non è possibile stabilire nemmeno se anche i proprietari del terreno ne fossero al corrente.  

Le indagini sono in corso. Lo spiegano a Romatoday fonti capitoline. In primis, per individuare con esattezza i proprietari della porzione di terreno su cui si è sviluppato l’incendio. Non perché non siano conosciuti dall’amministrazione locale, ma perché sono tre diversi proprietari. Una volta stabilito questo, il titolare verrà convocato e riceverà una sanzione ai sensi dell’ordinanza antincendio e una diffida alla bonifica del terreno e alla messa in sicurezza dell’area. Poi scatteranno altri, eventuali, accertamenti per verificare se siano stati commessi reati. La combustione illecita dei rifiuti, per esempio, lo è. Se ci sarà il sospetto che sia così, allora scatteranno le indagini in merito. Una denuncia formale, al momento, non è ancora scattata. Il verdetto su Facebook sì. In attesa di capire davvero perché, per l’ennesima volta, le notti di Roma Est si sono riempite di fumi tossici. 

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