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Prenestino Prenestino / Via Romolo Balzani

Scuola Balzani, nell'ala ancora chiusa c'è l'alloggio del custode: "Senza casa da tre mesi"

La denuncia di Anna Teresa Fortunato. "Adesso sono in una casa famiglia in un loculo di tre metri per due. Alle 8 del mattino sono obbligata a lasciare l'alloggio, e non posso rientrare prima delle 19. Quanto durerà ancora?"

Alla scuola Romolo Balzani si è pensato più o meno a tutto. Quando tre mesi fa l'istituto  al Prenestino è stata chiuso per problemi strutturali gli alunni sono stati prontamente trasferiti in altre scuole e tempo qualche settimana le lezioni sono riprese. Un'ala dell'edificio è rimasta chiusa, quella soprastante i pilastri compromessi, ed è tutt'oggi in attesa di un intervento di messa in sicurezza. Non c'è la mensa, è vero, ma si è sopperito con un servizio di catering. E poi l'anno scolastico è finito e se ne riparla a settembre. Peccato che qualcosa, o meglio qualcuno, continui a lamentare un totale abbandono.

Anna Teresa Fortunato, sulla sessantina, è la custode in quiescenza della Balzani, e abita da decenni nell'alloggio interno alla scuola, secondo quanto stabilito dalla delibera 12/54 del '99 che garantisce alla figura professionale -in estinzione- la permanenza sotto il tetto di servizio. Ottanta metri quadri nell'ala sinistra della scuola, quella considerata ancora a rischio, che la signora cura con dedizione, fiera "della sua casetta" che però è off limits dallo scorso 11 marzo.

La donna è stata trasferita in una casa famiglia della zona, in via Altobelli Argentina. Una piccola stanza di tre metri per due, con un letto, un comodino e il bagno in comune con gli altri abitanti del plesso. La casa ha un orario di entrata e uscita. "Devo lasciare la struttura alle 8 del mattino e rientrare alle 19. Facendo richiesta posso starci giusto per il pranzo. Per fortuna che ho una macchina dove passo gran parte della giornata".

Quando potrà rientrare nel suo alloggio? Il punto è proprio questo: nessuno sembra averne la benché minima idea. Dell'assenza di informazioni da parte dell'amministrazione se ne lamenta lei e il presidente dell'Anpcep (Associazione Nazionale Portieri e Custodi Edifici Pubblici), Giuseppe Polimeni, che ha preso in carico il caso. "Mi sono rivolto all'assessore ai Lavori Pubblici, all'assessore alla Scuola ma non sono riuscito a sapere niente sulle tempistiche di rientro".

Lo abbiamo chiesto al presidente uscente del V Municipio, Giammarco Palmieri, che ha seguito da vicino le vicende della scuola. "Abbiamo presentato il progetto di intervento al Genio Civile e siamo in attesa dell'ok. Ci stiamo muovendo per i fondi sia con il Provveditorato che con il Dipartimento (ai Lavori Pubblici, ndr). Sono fiducioso nella riapertura di tutta la scuola per l'inizio dell'anno scolastico".

E si difende sull'assistenza garantita alla signora dallo stesso municipio. "La struttura di via Altobelli Argentina è stata fornita alla custode  tramite il servizio di alloggi temporanei previsto per i residenti in emergenza abitativa". Riassumendo, quella sistemazione era disponibile e quella sistemazione è stata offerta. Laddove era di competenza municipale quindi "l'assistenza non è mancata".

Tutt'altro che fiducioso il presidente Polimeni, che ribatte duramente a quanto dichiarato dal minisindaco. "Settembre è troppo lontano. La custode non può continuare a vivere in una stanza di 6 metri quadri. Non è concepibile, ha una certa età, è celiaca e deve avere una cucina per potersi preparare da mangiare. Continuerò a battermi per tutelarla, deve rientrare nel suo alloggio anche perché non è una situazione di emergenza. Lei in casa ci può stare".

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