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Venerdì, 19 Aprile 2024
Prenestino Prenestino / Via Pisino

Roma V, il M5S fa analizzare l’acqua pubblica: "Più sicura di quella imbottigliata"

Dopo lo scandalo sulle acque della periferia nord gli attivisti del Movimento hanno deciso di far svolgere l'analisi chimico-fisica dell'acqua distribuita nel territorio. "L'acqua del V Municipio è ottima, piu' sicura ed economica di quella imbottigliata"

La notizia di agenti nocivi nelle acque dei quartieri Primavalle, Labaro, Gisutiniana, ha messo sul chi va là politici, mezzi di informazione e tanti cittadini romani che si fidano dell’acqua pubblica. Per vederci chiaro gli attivisti del Movimento 5 Stelle del Municipio Roma V hanno deciso di far svolgere l’analisi chimico-fisica dell’acqua distribuita nel territorio.

Le analisi - che i 5 Stelle assicurano siano state svolte da un laboratorio certificato a partire da un campione raccolto in via Pisino, quartiere Prenestino - hanno dato dei risultati rassicuranti. "I parametri chimici e microbiologici, indagati sul campione di acqua, sono risultati conformi ai requisiti stabiliti dalla normativa vigente per le acque destinate al consumo umano", è stato il responso del laboratorio accolto con entusiamo dai pentastellati che hanno fatto dell’acqua pubblica un tema cardine della loro politica anche a livello nazionale.

"L'acqua del V è ottima! piu' sicura ed economica di quella imbottigliata", dichiara la capogruppo in consiglio municipale Eleonora Guadagno che ne approffitta per ribadire alcuni concetti cari al movimento di Beppe Grillo. "Nonostante l'acqua del rubinetto sia più sicura e sottoposta a maggiori controlli e nonostante il risparmio economico rispetto l'acquisto di una bottiglia di minerale; in Italia ancora troppi cittadini non si fidano a bere l'acqua del rubinetto: un italiano su tre". Consumiamo così tanta acqua imbottigliata che le bottiglie vuote, ogni 27 ore, possono essere distribuite su una distanza pari alla circonferenza dell'equatore".

La Guadagno cita inoltre un dossier di Altraeconomia secondo cui  "le bottiglie di plastica da 1,5 litri impiegate  sono oltre 6 miliardi, per un totale di 456mila tonnellate di petrolio utilizzato e oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2 emesse per produrle. A questi numeri si deve aggiungere il fatto che ancora oggi solo un terzo delle bottiglie viene avviato a riciclo, mentre i restanti due terzi continuano a finire in discarica, in un inceneritore o dispersa nell'ambiente.

La grande maggioranza dei carichi, inoltre, continua a viaggiare su gomma, una della maggiori cause dell'inquinamento atmosferico, con solo il 15% delle bottiglie di acqua minerale che viaggia su ferrovia. Questo vuol dire che una bottiglia d'acqua che proviene dalle Alpi per  esempio, percorre oltre 1000 km per arrivare sulle tavole pugliesi, con consumi di carburante ed emissioni di sostanze inquinanti conseguenti".

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