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Pigneto Pigneto / Via del Pigneto, 22

Pigneto: "Rispetto per gli spacciatori, non per chi li sfrutta"

Il Comitato Abitanti in assemblea per discutere e distribuire le lettere scritte a beneficio di clienti, pusher e autorità. "Sempre più convinti che lo spaccio venga gestito da qualche cosca mafiosa"

Lotta allo spaccio, parte seconda. Fallito il tentativo di estirpare lo smercio di droga manu militari, e dopo gli sconquassi di Mafia Capitale, al Pigneto si serrano i ranghi per quella che dovrà essere la battaglia da combattere nei prossimi mesi.

Una battaglia condotta non più contro il singolo spacciatore, bensì contro il sistema del narcotraffico perché, dicono gli abitanti, "siamo sempre più convinti che lo spaccio venga gestito da qualche cosca mafiosa".

A ufficializzare il nuovo corso quattro lettere - tradotte in inglese, francese ed arabo - che il Comitato Abitanti Pigneto ha scritto a beneficio di pusher, clienti, Prefetto e Procuratore, e che verranno discusse e distribuite ai frequentatori del quartiere giovedì sera, a partire dalle 18 e 30.  

RISPETTO - La prima si intitola "Rispetto" ed è rivolta agli spacciatori che popolano il quartiere, vittime secondo il comitato di un sistema più grande di loro. "Abbiamo rispetto per te che hai dovuto lasciare la tua terra, la tua famiglia, per cercare un futuro migliore. Non abbiamo rispetto per chi ti sfrutta, per gli italiani e gli stranieri che si riempiono le tasche di soldi sulla tua e sulla nostra pelle. Non abbiamo rispetto per i razzisti mafiosi che si arricchiscono sulla pella dei migranti e sul degrado della città".

Quindi l'appello a combattere insieme il nemico comune. "Noi continueremo a lottare per un Pigneto libero da droga razzismo e sfruttamento come farebbe tuo padre, tua madre, tuo fratello, se vivessero qui, se volessero un futuro migliore. Puoi scegliere se lottare insieme a noi o buttare via il tuo futuro".
 
PIANTALA - Altro caposaldo del nuovo corso è la lotta al consumo, da attuare attraverso politiche di riduzione del danno e di depenalizzazione delle droghe leggere. Dopo la proposta dei Cannabis Social Club - sorta di coffee shop dotati però di uno statuto più rigido - gli abitanti si rivolgono ora direttamente ai consumatori: "I tuoi soldi arricchiscono le mafie e comprano la schiavitù dei ragazzi che spacciano". Insomma, taglia corta il comitato, se sei venuto a comprare erba "è ora che te la coltivi".
 
LA MAFIA ESISTE - Che dietro al narco traffico ci siano organizzazioni criminali strutturate, al Pigneto lo sostengono da tempo. Più di un anno fa, oltre cinquecento abitanti del quartiere, hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica "per fare attivare  la magistratura, ma la nostra richiesta - spiegano - è stata incredibilmente archiviata". Ora, anche alla luce di quanto è successo con Mafia Capitale, il comitato chiede al Procuratore di Roma Pignatone di riprendere in mano quelle carte. "Il sospetto è che anche qui qualcuno voglia aizzare una guerra tra poveri, o i peggiori istinti razzisti, pur di non intaccare un potente giro d’affari non arrivando mai così alla causa del problema". 

LETTERA AL PREFETTO - Argomentazioni ribadite nella missiva inviata al Prefetto di Roma. A Pecoraro viene rimproverato di non aver messo in campo, accanto all’approccio repressivo, "un lavoro ispettivo" e  "una task force assistenziale". A proposito di quest'ultima il comitato cita qualche esempio concreto: "Unità di strada per l’informazione e la riduzione del danno, assistenza sociale massiva per l’inserimento sociale e informativo dell’esercito di schiavi in mano alle cosche, Cannabis Social Club per mettere all’angolo le droghe di bassa qualità e le mafie che la producono".

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