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Venerdì, 19 Aprile 2024
Pigneto

Lago ex Snia, gli attivisti preparano una 'tweetstorm': "D'Amato rispetti gli impegni presi"

Il Forum Parco delle Energie torna a chiedere a gran voce l'estensione del monumento ambientale alla giunta uscente: "La responsabilità è sua"

Una “tweetstorm”, una tempesta di tweet, per chiedere alla Regione Lazio di prendere finalmente provvedimenti concreti per tutelare l’oasi naturale del lago bullicante ex Snia. L’iniziativa è del Forum Parco per le Energie, che raccoglie tutte le associazioni ambientaliste, i comitati e i residenti che da tempo lottano affinché l’oasi nata sulle colline del Prenestino venga protetta integralmente dai tentativi di costruirvi nuovi edifici.

L’appuntamento è per giovedì 2 febbraio, giornata mondiale delle zone umide: gli attivisti hanno lanciato un appello a chiunque voglia tutelare l’unico lago naturale di Roma, alimentato dalle acque sorgive dell'antico fosso della Marranella, perché facciano sentire la loro voce nella richiesta di estendere i confini del monumento naturale anche alle aree attualmente ancora di proprietà (e dunque a disposizione) della società Ponente 1978, le cui ruspe sono tornate a operare per una bonifica propedeutica alla costruzione di un polo logistico.

Operazione che il costruttore può fare, anche alla luce del permesso a costruire che il Comune ha rilasciato lo scorso novembre: un atto della cui esistenza si è scoperto solo di recente e solo attraverso le dichiarazione del costruttore, cui gli uffici dell’assessorato all’Urbanistica di Maurizio Veloccia non hanno potuto sottrarsi, in ragione del fatto che quella porzione della riserva non è coperta, appunto, dalla tutela garantita dall’istituzione del monumento ambientale. 

Il presidio sotto la Regione e l'incontro con la direzione Ambiente

Lo scorso 25 gennaio gli attivisti si sono presentati sotto la sede della Regione per chiedere al presidente ad interim, Daniele Leodori, di agire e rivendicare la firma per l’allargamento del monumento naturale: “All’incontro erano presenti la direzione Ambiente, il dirigente responsabile dell'istruttoria e la consigliera Cristiana Avenali - spiegano dal Forum - Alla luce dell’ultima comunicazione prodotta dall’Ispra su esplicita richiesta della Direzione Ambiente, rimaniamo convinti che non esistano motivazioni tecnico-scientifiche che impediscano l’ampliamento del monumento naturale a tutta l’area dell’ex Snia e ribadiamo che la conclusione dell’iter è solo una questione di volontà politica della maggioranza che governa attualmente la Regione Lazio”.

Gli attivisti hanno quindi chiamato in causa l’assessore uscente alla Sanità, e candidato del centrosinistra alle imminenti elezioni regionali, Alessio D'Amato, ricordando “l’impegno assunto pubblicamente poche settimane fa per raggiungere amministrativamente la soluzione che porti a termine il fecreto per l'estensione della tutela ambientale, con le firme dell'assessora Roberta Lombardi e del oresidente ad interim Daniele Leodori. Ribadiamo la richiesta di sbloccare nei prossimi giorni l'iter. La responsabilità di riconoscere tutta l'ex Snia monumento naturale è nelle mani di questa giunta”. 

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