rotate-mobile
Pigneto Pigneto / Via del Pigneto

Pigneto: il giardino davanti alla Toti intitolato all'antifascista Angelo Galafati

Lo spazio verde davanti alla scuola Enrico Toti, restituito ai cittadini con la fine dei lavori della metro C, verrà dedicato a uno dei 335 civili uccisi dai nazisti alle Fosse Ardeatine

Un giardino intitolato a uno storico antifascista conosciuto in tutto il quartiere. Lo spazio verde davanti alla scuola Enrico Toti al Pigneto, restituito ai cittadini con la fine dei lavori della metro C, verrà dedicato ad Angelo Galafati, uno dei 335 civili uccisi dai nazisti proprio il 24 marzo del '44, alle Fosse Ardeatine. 

Una richiesta avanzata dal 2008 dall’associazione SNIA, presentata ufficialmente dalla sezione ANPI Pigneto Torpignattara all’Ufficio Toponomastica nel 2013 e sostenuta dal Municipio nell’ambito dei progetti sul recupero della memoria storica del quartiere, portati avanti insieme alle scuole del territorio, che ci hanno già portato a intitolare a Persiani e Nuccitelli il giardino in via Mariano Da Sarno, e poi una sala ad Antonio Atzori nella biblioteca comunale.

CHI ERA - Angelo Galafati nasce nel 1897 nel viterbese e combatte durante la prima guerra mondiale, ottenendo la medaglia d’argento al valor militare. Nel 1923 si trasferisce a via Fortebraccio con la famiglia. Perde il lavoro per motivi politici e si adatta a lavorare come “pontarolo”, costruisce cioè i ponteggi in legno per l’edilizia. Dopo la destituzione di Mussolini del 25 luglio 1943, Angelo aderisce all’organizzazione partigiana del Movimento comunista d’Italia, detto anche Bandiera Rossa.

Durante l’occupazione nazista ha il compito di nascondere i militari disertori e i soldati alleati che, dopo l’8 settembre 1943, evadono dai campi di prigionia e cercano di passare le linee nemiche verso sud per raggiungere le forze alleate. Fra gli abitanti del Pigneto si crea una fitta rete di solidarietà e diverse famiglie accettano di nascondere i soldati, rischiando la vita.

Il 13 marzo del 1944, a causa di una delazione, i nazifascisti organizzano una retata a via Fortebraccio. Arrestano Angelo e alcuni soldati stranieri ospitati nelle case del quartiere. Cercano anche una donna partigiana, Maria Baccante, che però sfugge all’arresto. Portato a Regina Coeli, Angelo è prelevato insieme ad altri il 24 marzo, per essere ucciso alle Fosse Ardeatine. Dopo il massacro la cava viene fatta esplodere. Per lunghi mesi la famiglia di Angelo ignora la sua morte, pensa che sia stato deportato in Germania e vive nell’attesa del suo ritorno. (da “La storia nelle strade – Pigneto ‘44 Ribelli!”).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pigneto: il giardino davanti alla Toti intitolato all'antifascista Angelo Galafati

RomaToday è in caricamento