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L'esito del bando ancora non c'è ma arriva lo stop alle proroghe: chiudono i centri interculturali del V municipio

A distanza di quasi un anno ancora nessuna assegnazione. Podeschi: "Amministrazione bloccata, scriverò al direttore generale". Le cooperative: "Grave criticità per lavoratori e famiglie".

Dopo 11 mesi dalla chiusura del bando non c’è ancora un nuovo assegnatario. Così la proroga si protrae oltre i limiti di legge e non viene più concessa. Risultato: il servizio chiude fino a data da destinarsi. È quanto sta accadendo nel V municipio al Centro interculturale Eufemia, in via Giussano 58, al Pigneto, e al Centro interculturale di via Collatina 286, a Tor Sapienza, entrambi impegnati a fornire attività per i minori che vanno rispettivamente dai 3 ai 6 anni e dai 6 ai 18.

Ieri gli uffici del V municipio hanno comunicato via pec alle cooperative Ruota Libera e Ermes, vincitrici del precedente bando per l’assegnazione del servizio, che allo scadere dell’ultima proroga previsto per il 29 febbraio non ci sarà alcun rinnovo. “Noi non siamo contrari al bando”, denunciano a Romatoday dalla cooperativa Ruota Libera, “ma bloccarci senza conoscere il nuovo vincitore comporta uno stop per attività destinate ai minori. I genitori ci chiedono cosa fare e noi non sappiamo nemmeno dirgli a chi si devono rivolgere”.

Nel mirino ci sono le tempistiche con cui si è svolta l’operazione. Il bando che aveva assegnato il servizio a queste cooperative è scaduto il 31 dicembre 2018. Il V municipio ha pubblicato quello nuovo nell’ottobre del 2018 che però poi è stato ritirato per problemi tecnici. Ne è stato emesso uno nuovo l’11 febbraio 2019, diviso in due lotti relativi ai due diversi centri. Il 29 marzo seguente è stato fissato il termine ultimo per depositare la documentazione. Secondo quanto appreso, sono state recapitate due buste per lotto. Il 29 febbraio del 2020 il servizio chiuderà ma l’iter per la rassegnazione del servizio non si è ancora concluso.

“Ad aprile si è tenuta la prima commissione mentre la seconda seduta per l’apertura dell’offerta tecnica è avvenuta il 14 ottobre 2019. Poi più nulla fino al 25 febbraio 2020 quando è stata inviata alle cooperative la mail che ha comunicato lo stop delle attività”, ricostruisce Mario Podeschi, vicepresidente del V municipio con delega alle Politiche sociali. Poi, interpellato sulle responsabilità della sua amministrazione, denuncia: “La macchina amministrativa è bloccata a causa delle commissioni tecniche che sono lentissime per motivi organizzativi. Ho intenzione di scrivere al direttore generale (di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, ndr) per segnalare l’estrema farraginosità di queste operazioni. Non ci possiamo permettere di chiudere i servizi in questo modo. Chiedo personalmente scusa per questa situazione”.

Il destino del servizio è però ormai segnato. Sabato sarà l’ultimo giorno e poi gli unici due centri del territorio che svolgono questo servizio, dopo che con l’accorpamento dei municipi sono stati ridotti da quattro a due, chiuderanno. E lo faranno fino a data da destinarsi da momento che, come spiega Podeschi a Romatoday, “ancora non c’è una tempistica per la chiusura del bando”.   

Decine di famiglie resteranno senza un servizio pensato anche per prevenire e recuperare il disagio sociale in uno dei territori più poveri di tutta la città. “Raccogliamo un bacino di utenza variegato”, spiegano a Romatoday dalla cooperativa Ruota Libera che lavora soprattutto con laboratori arstici e teatrali. Per esempio nel centro dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni “al mattino organizziamo attività dedicate ai più piccoli, soprattutto con i bambini che sono ancora in lista d’attesa per entrare in un asilo nido. Il pomeriggio si tengono invece vari laboratori dedicati a quelli che vanno a scuola”.

La chiusura “repentina e forzata”, denunciano con una nota i due centri, “metterà in condizione di criticità tutte quelle famiglie che si rivolgono a noi per un concreto sostegno nell’accompagnamento dei bambini e dei ragazzi nel loro percorso di crescita, con attività educative ed artistiche che favoriscono l’inte(g)razione tra i minori di diversa provenienza del territorio”, scrivono. “Con soli tre giorni di preavviso, ci viene comunicata ufficialmente l’interruzione di tutte le attività socio-educative ed artistiche, incuranti del disagio che si verrà a creare tra i lavoratori, gli utenti e le loro famiglie”.

Poi aggiungono: “La gestione municipale del sociale non dovrebbe essere un passatempo, ma una seria pianificazione di interventi volta a migliorare la qualità della vita dei singoli e della collettività. Per l’ennesima volta, questo Municipio dimostra la sua incapacità nel leggere il territorio ma, soprattutto, la sua inadempienza nel lavorare per il bene comune pubblicando finalmente l’esito finale di un bando che, se espletato per tempo, non avrebbe generato questa grave situazione”. Gli operatori dei due centri si dicono pronti a “ogni tipo di protesta legale” per trovare “una soluzione rapida per far proseguire i servizi arrivando, nel più breve tempo possibile, ad aggiudicare il bando che attende da oltre un anno”. 
 

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