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Venerdì, 19 Aprile 2024
Pigneto Pigneto / Via del Pigneto

Taglio del nastro al Pigneto: apre la biblioteca Mameli

Apre al Pigneto la biblioteca Goffredo Mameli. Libri, dvd, sale lettura, spazio per l'infanzia, giardino e postazioni multimediali per il nuovo spazio culturale del quartiere

Chiusa la porta di via Attilio Mori si apre il portone di via del Pigneto. Un traguardo raggiunto, seppur sofferto, e un quartiere che si riprende i suoi spazi, e i suoi libri. Fresca di inaugurazione e tirata a lucido per l’occasione, la nuova biblioteca, intitolata al patriota Goffredo Mameli, non si fa mancare niente. Un patrimonio di 23mila libri, postazioni multimediali, collegamento internet, sale lettura e consultazione, spazio dedicato ai bambini e giardino interno per seicento metri quadri di superficie in totale assenza di barriere architettoniche. Il tutto nei locali dell’ex fabbrica Serono, stabilimento industriale farmaceutico dismesso e luogo prescelto per il nuovo progetto. Più di un anno di attesa dalla chiusura della vecchia biblioteca di via Attilio Mori, causa presenza di amianto nella struttura, che si è finalmente concluso con il taglio di un nastro e la riconquista di un servizio pubblico tra i fondamentali per il quartiere.

DICHIARAZIONI - “Come amministrazione municipale siamo soddisfatti. E’ stato ripristinato un servizio di primaria importanza per il quartiere con l’intento di renderlo luogo di cultura, aperto a tutti, accogliente e in linea con la realtà territoriale circostante”. A parlare è il presidente del VI municipio Giammarco Palmieri che a Romatoday ha sottolineato come il progetto fosse stato da lui stesso lanciato quando ancora non rivestiva l'attuale carica. Sulla stessa linea il presidente delle biblioteche di Roma Francesco Antonelli che, intervenendo durante l’inaugurazione dei locali, ha ribadito l’importanza di “portare avanti la struttura tenendo conto delle associazioni che operano sul territorio e invitandole alla partecipazione e alla condivisione degli spazi”. 
 

Inaugurazione biblioteca Goffredo Mameli

 
“Una biblioteca più bella, migliorata nella qualità del servizio e delle strutture offerte”. Ha esordito così Federico Mollicone, presidente della commissione cultura di Roma Capitale, che, tra un ringraziamento e l’altro, ha letto il messaggio del ministro Giorgia Meloni, assente all’evento per impegni parlamentari, che ha definito la nuova biblioteca come “riconquista di una dimensione culturale e umana di fondamentale importanza”. Insomma, la Goffredo Mameli sembra proprio un successo, una vittoria per il quartiere e per i suoi cittadini che, in un’atmosfera di festa, si addentrano curiosi fra tavoli e libri. Per qualcuno però c’ è poco da festeggiare e la vittoria, se c’è, è “mutilata”.  
 
PROTESTA - “Si alle biblioteche, no alla chiusura degli spazi per il quartiere”. Lo scrivono su un volantino che fanno girare all’entrata della biblioteca e lo ribadiscono a gran voce dai megafoni piazzati ad hoc. Sono i membri del Comitato di Quartiere Pigneto Prenestino che, ormai da tempo, si dichiarano insoddisfatti dell’operato delle istituzioni in merito alla gestione degli spazi della Mameli. Il punto? Volevano una biblioteca sì ma senza rinunciare agli spazi della “Casa del quartiere e piazza telematica” destinati all’associazione da uno specifico contratto e offerti in sacrificio sull’altare del nuovo progetto.
 
Secondo i fautori della protesta “la decisione di spostare in questi spazi la biblioteca, e di intitolarla a Goffredo Mameli, è avvenuta senza consultare i cittadini” e utilizzando “risorse pubbliche (350 mila euro) per ristrutturare spazi appena ristrutturati e alla presenza di altri 500mila euro stanziati per la vecchia biblioteca di via Mori”. Per farla breve l’inaugurazione di via del Pigneto 22 non sarebbe altro, per i manifestanti, che “una passerella per la destra sociale romana più che un evento aperto ai bisogni culturali e materiali del quartiere”. Di apertura però le istituzioni hanno parlato ribadendo più volte la volontà, come sottolineato dallo stesso Antonelli, “di istituire un tavolo di confronto con le associazioni attive sul territorio”. Promesse da marinaio? Sì per i manifestanti secondo i quali già a luglio sia Antonelli che Palmieri “avevano dato la disponibilità di decidere insieme spazi e regole della nuova biblioteca”. Disponibilità manifestata sì ma ancora da concretizzarsi. 
  

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